Tuesday, 20 October 2015

Calcio italiano e calcio inglese

Calcio italiano e calcio inglese

Calcio ialiano in ambasce perche' tra i 23 papabili  a vincere il Pallone d'Oro c'e' solo un giocatore che gioca nella Juventus. Paul Pogba. Francese. In Inghilterra due leggende del Manchester United. il primo ora e' viceallenatore e si preparando a succedere a Luis Van Gaal aalla guida della squadra che gia' ha allenato alla cacciate diel deleterio David moyes, vale a dire Ryan Giggs e Gary Neville, ora puntuale commnatore televisivo, hanno deciso di dare i locali della prestigiosa ex Borsa di Manchetser, che avevano acquistato, rinnovato e trasformato nella "boutique delle boutiques". ai giovani senzatetto che l'avevano occupata provvisoriamente per ripararsi dai rigori dell'inverno. Hanno detto che l'occupazione andra' avanti fino a che a Manchester fara' freddo e he non hanno alcuna intenzzione di denunciare i senzatetto. Proprio come in Italia. Infatti Silvio Berlusconi alla ex miss Barbara Guerra, che invitava spesso alle cene eleganti nella sua vila di Arcore, ha acquistato una villa da un milione di euro, un'apprtamento al centro di Milano e passa un mensile di 10mila euro. Giggs e Neville in campo per aiutare i senzatetto, Berlusocni per aiutare la signorina con le tette. Sapete cosa estremamente colpisce all'estero di certe vicende incredibili? Il silenzio, connivente e consenziente, di madri, padri, fratelli, sorelle, parenti tutti insomma, delle tante invitate alle cene eleganti. Comuqnue adesso con il libro-intervista al giornalista economico Usa Alan Friedman il cavalier Berlusconi ha sgombrato il campo e finalemte vuotato il sacco incalzato dalle domande fiammeggianti di un simile penna. Cosi' si fa ilgiornalista, cosi' si conduce un'intervista. Silvio, Alan, un'altra volta. Per cortesia.

Tony D'Angelo e' il figlio, talentuoso, di cotanto padre, vale a dire il cantante Nino, e ora ha fatto un documentario sulla sala d'esssai alla quale tutti gli appasionatid i cinema capitolini devono qualche cosa cosa. se non tutto. Il Filmstudio di via degli Ort D'Alibert, stretta via trasteverina a ridosso del carcere di Regina Coeli, introdusse schiere di giovani appasionati ad amareiil cinema, e non solo quello hollywoodiano  o tradizionale. Una cosa buona l'inutile, costosa, perniciosa Festa del Cinema di Roma quest'ano l'ha fatta, presentare il suddetto documentario. Come dimenticare i pomerigi e le notti passati nelle due buie sale con Giovanni Moretti, poi solo Nanni Mopretti, e la mia dolce Antonella, alloraa in versione Amelie e appetitosisima abruzzese. E l richieste di Alberto Moravia, sordo come una campana, circa il dialogo che non sentiva. Poi scriveva meravigliose recensioni per L'Espresso, quello vero. E il severo Pier Paolo Psolini, un giovane Bertolucci Bernando, gli occi spiritati della bolognese  Laura Betti, l'arruffatissimo e arrabbiatissimo Jean Paul Godard, un sempre composto Enzo Siciliano. un'imberbe e molto bella Dacia Maraini. E altro, molto altro. Per La maledizione dei Dain, tresposizione televisiva di un lavoro di samuel Dashiall Hemmett che durava piu' di sei ore e che il Filstudio dava integralmente, il cienma, ai pochi superstiti offri' succolenti panini alla porchetta. Che io e il prode Nanni divoravamo come d'altronde facevamo quando andavano a vedere le pellicole di Andy Warhol - Skyscraper di Andy Warhol e' l'Empre State Building dal marciapiede alla punta della guglia e d e' lungo otto ore - o Janos Meklas o qualcun altto maestro dell'avanguardia, e non erano pochi i cialtroni. E l'emozione di portare la prima "pizza" di Io sono un'autachico, il film che ha lanciato la superba carriera di Moretti, al Filmstudio. Dove resto; in programmazione per un'ann. e il successivo, Ecce bombo, sei mesi nellex cinema Quirinale a via Nazionale. Poteva il figlio di Nino D'Angelo fallire? Lasci i film su Napoli agli altri "maestri", il Paese piu' bello del mondo ne e' pienoe  anche di quelli che vogliono rifondarla da cima a fondo, lui racconti emozioni, grandi e piccole, attraverso la lente della macchina da presa. Testimone impacabile di questa nostra epoca pietosa. Bravo, Antonio D'Angelo.

Ricordate, sara' una risata che li seppellira'

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