Le chiacchiere stanno a zero
Liverpool 5 Roma 2. Hai voglia a dire e scrivere che bisognava stare attentissimi a Salah, 2 reti, Firmino, 2 reti, e Mane, 1 rete. Niente da fare, la "maggica" non si batte. E con quei GGI e GGSI, quelle radio, quelle tv dove vai e cosa fai? Niente, sogni e poi ruzzoli via nel fango. Come l'Italia e i suoi politici, artisti, musicisti, registi, poeti, scrittori e managers, mi fraccoamdo, managers nazionali e internazionali. Se la cocente sconfitta di ieri sera la vedi solo come un grosso, imperdonabile errore arbitrale, se Monchi si vanta di aver venduto Salah a 50 anziche' 30 milioni di euro, se 40 li spendi per comprare Patrick Schick dalla Sampdoria, se compri gente perennemente in infermieria o addirittura impresentabile, e tu allenatore accetti tutto questo, anzi lo avalli, di cosa lamentarsi? Meglio parlare, alla Franco Sensi, di rigori e punizioni non date, di incredibili ingiustizie arbitrali, di "ci dobbiamo credere", dimenticare i due fratelli criminali che hanno ridotto in fin di vita un tifoso irlandese del Liverpool, cancellare le tronfie pappole, nemmeno bugie, del presidente dell'A.S. Roma James Pallotta, che ha visto la partita con i suoi fedelissimi in un noto ristorante londinese - forse McDonald - e mettersi sereni. O orgogliosi dato che oggi e' l'anniversario della Liberazione dal nazifascismo. In Italia non sembra assolutaamente di no ma la Storia dice questo, e' questo. E la Storia vale anche per il football. Sia che si giochi o si guardi allo stadio sia che si discuta al bar, fucina di talenti critici "maggicamente" romanisti. Per un momento, oggi, mettete da parte le stupidaggini della vita moderna, cioe' tutte, e pensate a chi ha dato la vita per questa povera Italia.
Sara' una risata che li seppellira'.
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