Tuesday, 5 May 2020

I cerchi nell'acqua

I cerchi nell'acqua Questa non e' una canzone d'amore, 2014, Dove sei stanottte, 2015, Di rabbia e di vento, 2016, Torto marcio, 2017, Follia maggiore, 2018, I tempi nuovi, 2019, e adesso I cerchi d'acqua. Lasciate perdere i romanzieri e i saggisti vol-au'vent, gli editori "ricchi premi e cotillons" e puntate dritti e spediti verso Alessandro Robecchi. Io lo conosco quando, firmandosi Roberto Giallo,scriveva per L'Unita' e faceva squadra con l'allora mastodontica Alba Solaro e la "gattara" Maria Novella Oppo dalle bianche chiom. Tre penne finissime e durissime contro il festival di Sanremo insieme a me a al collega Andrea Spinelli. 5 catapulte, o bulldozers, contro "mamma Rai" e il suo permalosissimo ufficio stampa untuoso quanto inutile. Escluso quelo che io avevo soprannominato "l'onorevole" per la sua straordinaria somiglianza all'onorevole Benedetto, detto Bettino, Craxi, vale a dire il burbero Giornalista Antonio Mazza. Robecchi, volto da attore dei films noir francesi in bianco e nero, con l'investigatore, suo malgrado, Carlo Monterossi ha creato un personaggio indimenticabile. Sceneggiatore della trasmissione di maggior successo della maggior televisione commerciale, corpulento milanese, apppassionato di Bob Dylan e tante altre cose che non sto qui ad elencarli, Monterossi libro dopo libro e' scesciuto tanto che ne I cerchi d'acqua lascia la scena a Tarcisio Ghezzi e a Carella che i lettori robecchiani ben conoscono e amano. Stavolta indagano al confine della legalita'... Ma volete sapere tutta la trama? 15 euro, Sellerio Editore in Palermo, e sarete accontentati. Io leggo e vedo Giuseppe Battiston nei panni di Monterossi ma non riesco a pensare a chi potrebbe essere Flora De Pisis, la conduttrice del programmma. Lui mette le mani avanti e avverta da subito che lavora, e rende ricchissima, la Grande Fabbrica Della Merda, cioe' la televisione commerciale italiana che ha annichilito il Paese. Bravo senza ba ne' ma come si dice a Roma e il meneghino Robecchi "ce deve da sta'". Altrimenti scateno La compagnia degli Anto', successo editoriale scritto dalla moglie Silvia Ballesta, Scrittrice. Mirabile il bibro che scrisse con Joyce Lussu,vedova di Emilio che racconto' superbamente la follia della Prima Guerra Mondiale che poi divento' capolavoro cinenatografico col titolo Uomini contro diretto da Francesco Rosi. Ancora bravo ad Alessandro/Roberto e a Silvia, ferma e fiera figlio dell'Abruzzo. Posibile che i consigli che riguardano i film ttasmessi in tv di questi tempi riguardino solo immondizia? Il Cinema Itaqliano era IL Cinema Italiano nato a Torino e non questa follia masturatoria. Castellani, i fratelli Taviani, i fratelli Corbucci, il spraccitato Francesco Rosi, Luchino Visconti, Franco Zeffirelli, Ermanno Olmi, Berbando Bertolucci, Francesco Maselli, Pier Paolo Pasolini, Federico Fellini, Antonio Pietrangteli, Pietro Germi, Valero Zurlini, Liliana Cavani, Lina Wertmuller, Toto', i De Filippo, i Giuffre', i Maggio, Gina Lollobrigida, Sophia Loren e i romani Anna Magnan ed Aldo Fabrizi, cito a caso , non potrebberoessere trasmessi per depurare i cervelli italioti? Volete suggerimenti? Ben volentieri, eccomi a voi. Sara' una risata che li seppellira'.

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