No, Carlo, no
Mi rendo conto che la cinicita', non Cinecitta', e' un vizio prettamente italiano ma che il settantenne Carlo Verdone, attore comico preclaro, affermi e dica che Alberto Sordi, con cui giro' due film, era infinitamente inferiore nei suoi ultimi film e che quelli in bianco e nero erano assai migliori e' una castroneria bella e buona, una pura e totale sciocchezza non degna del figlio di un grande storico del cinema come Mario Verdone. Non faccio tanti titoli ma che dice Verdone di Finche' c'e' guerra c'e' speranza, Un borghese piccolo piccolo. Polvere di stelle, Detenuto in atttesa di giudizio, Il dottor pofessor Guido Tersilli mdico della mutua, financo Addio alle armi? E perche' criticare Giovanni "Nanni" Moretti che si e' giustanente scagliato contro le fantomatiche piattaforme che investono colossali cifre? Che non si sa da dove vngano, aggiungo io? Dice bene l'odiatissimo, non da me, Moretti quando afferma che "al regista il produttore dice che ha venduto il film alle piattaforme che poi lo venderano a 190 paesi". Ma quali storie hanno venduto, quali sceMeggiatori, attrici, attori, registi hanno impiegato? Tempo fa scrivevo di alcune serie che "vanno per la maggiore". Ma dove? In quale universo? In quello dove la sagra paesana di un giornale diventa un festival cinematografico internazionale? Morale della favola? L'ultimo film di Verdone, nessuno rcorda il titolo, dopo tre giorni nelle sale l'astuto Aurelio De Laurentiis lo ha venduto a Netflix e nessuno lo ha gustato e visto.
Lollo - il padre lo chiama cosi' - Marinone, figlio del mio caro collega Stefano, e' stato nominato delegato alle politiche giovanili dal nuovo sindaco di Roma Roberto Gualtieri, uno che non ha cambiato nulla, sta solo potando gli aberi e cercando di pulire le strade che i romani, e solo loro, si ostinano a illuridire. L'Ama, certo, ha le sue ataviche, gravissime colpe ma se i romani gli dessero una gran bellla mano...Auguri, Lolle', faje vede chi sei.
SAra' una risata che li seppellira'.
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