Monday, 28 March 2022

Gli Oscar

 Gli Oscar

Ieri sera a Los Angeles si e'svolta la 94edizione dei premi Oscar. Sempre piu' un'enorme, gigantesca buffonata. Edizone che passera' alla storia per il sonoro ceffone assestato da Will Smith, poi vincitore della statuetta per il film sul padre delle tenniste Williams, al presentatore della serata, l'attore e comico  Chris Rock, che aveva ironizzato sul cranio udo della moglie di Smith, Jade, non sapendo che soffre di alopecia. Cosa c'entri tutto cio' col cinema deve essere spiegato ai pochi che hanno ancora un cervello nella scatola cranica. Ottimo il premio alla regista neozelandese Jane Campion, pessima la valutazione fatta dall'Academy su Belfast di sir Kenneth Branagh - candidato a 8 premi ha vinto solo quello della miglior sceneggiatura, di Branagh - miglior atrice la protagnista di West Side Story di Steven Spielberg - uno dei piu' colossali flops della storia di Hollywood - e poi fuffa fuffa, fuffa. E pensare che non sono mai stati premiati, tra gli altri, Akira Kurosawa ed Alfred Hitchock vengono i brividi e viene da ridere. Hollywood, la mecca del cinema". O la stalla? Il collegamento con l'Ucraina? Non faceva ascolt, ha pensato bene il produttore della messa in onda, meglio un "commovente, sentito minuto di silenzio". Tutti i premi devo dare? No, no, non sia mai. Ci sono i GGI e i GGSI, migliaia di siti. Trionfo per le piattaforme. Addio, cinema. Per me resta sempre unica la battuta del mio amico Roberto D'Agostino sugli Oscar. "Oscar da bagno". Vecchia scuola romanesca.

Mi scuso , e ne sono contento, ma la commedia "Corro da te" di Riccardo Milani, marito di Paola Cortellessi, con Miriam Leone e Pierfrancesco Favino al botteghino ha battuto, dopo una prima, miserrima uscita, l'ennesimo film su Batman, The Batman con l'appartato, bravo, silente Robert Pattison. Segno che il cinema italiano non e' definitivamente defunto e non e' solo l'astioso, perennemente crucciato  Moretti o il "nuovo Fellini", l'nsopportabile potenopeo Paolo Sorrentino, lanciato proprio da Moretti ne Il caimano. A giorni voglio proprio fare un'elenco di attrici, attori, registi e sceneggiatori - tranquilli, nessuna lista di proscrizione- di film italiani, non quelli da cachet per il mal di testa o le pillole per il mal di pancia e stomaco - che stanno dando lustro al cinema nostrano, nato subito dopo il francese in quel di Torino. Troppo divertenti tutti e troppo tratttati con sufficienza dai "critici". Peccao che i dvd non abbiano, mai, i sottotitoli. Ora vedrete la corsa a difendere a spada tratta Sorrentino dal giapponese Coda, vincitore dell'Oscar per il miglior film straniero. Storia piccola piccola ma immensa dentro. Come, ha lo stesso titolo, il documentario sul musicista giappnese, mente della Yelllow Magic Orchestra, Riuychi Sakamoto. Capolavoro assoluto di immagini e musica.

Si celebra in questi giorni un'evento storico italiano. Lo schiaffo che Roberto D'Agostino rifilo' a Vittorio Sgarbi in un famoso programma di Giuliano Ferrara. Atto di liberazione nazionale visto, dall'alto, da un giovane Corrado Guzzanti che in quel tempo imitava Sgarbi. Viva la faccia. Altro che gli insulsi insulti attuali.

Sara' una risata che li seppellira'.

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