Thursday, 29 June 2023
Cinema e misteri
Cinema e misteri
no, meglio dire misteri e cinema. Ci si interroga "spasmodicamente" perche'la serie The idol siia stata bloccata prima. Semplice: era brutta e la pubblicita' non paga piu'. La visione iperginecologica dell' appetibilissima, deliziosa figlia di Vanessa Paradis e Jonhhy Depp non ha potuto reggere l'incosistenza, drammatica e senza fondo, della storia. La gente si e' profondamente stancata di farsi prendere per i fondelli e sta reagendo voltando le spalle a questi prodotti infimi, ed e' dire poco. Possibile che oggi siano tutti fenomenali e straordinari e unici? No. e quando la mente ha un soprassalto e' la fine fine.
Detto dei misteri - potrei andare avanti per mesi ed anni ma non ne vale la pena, credo - eccoci al Cinema. si, quello in cui si entrava in un sala cinematografica e si assisteva a un storia. Pensata, scritta, interpretata, diretta. Da esseri umani. Io, per le mie condizioni di salute, vedi molti dvd ma oggi mi limito ad alcuni sperando di stuzzicare, velllicare un po' di curiosita'. Gusti diversi, di un cinefilo "sui generis", di uno che ha sempre pensato che il Cinema puo' influenzare la Storia e anche quella personale. I fatti mi hanno, e mi danno, ragione. Cominciamo con Un condannato a morte e' fuggito del 1956, diretto dal maestro francese Robert Bresson. Il titolo gia' vi dice di cosa si tratta, interpretazione - Francois Letellier, Maurice Beerblock e Charles Le Clainche - e la pellicola in bianco e nero fanno il resto. niente supereroi. E adesso Italia, la bella Italia che ha perso la strada, forse ingolfata dai cinepanettoni. Il primo film e' In nome del popolo italiano, del 1971, di Dino Risi con Ugo Tognazzi, Vittorio Gassmann, Salvo Randone, Agostina Belli ed Evi Marani. Un "mani pulite" ante litteram, l'Italia come sarebbe diventata, cioe' corrotta, infetta, orrenda e sporca. Una lezione di democrazia e liberta'. Buonanotte avvocato! di Giorgio Bianchi e' l'ennesima riprova dell'unicita' cdell'attore romano, e romanista, Alberto Soordi che con l'ausilio di Giulietta Masini, Mara Berni, Andrea Checchi e Vittorio Caprioli da vita a una commedia degli errori ottima, un gran bella pochade. Renato Castellani sconto', e conta ancora seppur defunto, la sua omosessualita' ma e' stato un grande regista. Non comunista, ha firmato film molto belli e toccanti e questo Nella citta' l'inferno del 1958 e' uno di questi. Anna Magnani, Giulietta Masina, Renato Salvatori, Alberto Sordi - qui spregevole come e piu' che ne Il giudizio universale, straordinario film di Vittorio De Sica del 1961 - Cristina Gajoni, Miriam Bru e Sergio Fantoni servono a creare un dramma penitenziario unico dove, pero', l'amore prevarra'. E poi, alla fine di questa rapida cavalcata, l'ultimo film del maesro Visconti. Luchino Visconti (di Modrone). L'innocente del 1976, protagonisti Giancarlo Giannini, Laura Antonelli - non solo un corpo - Jennifer O'Neill, Marc Porel e una brevissima apparizione di Romolo Valli. Tratto cdall'omonimo romanzo del pescarese Gabriele D'Annnunzio e' una storia d'amore conrastetissima che finisce...
Declan Rice del West Ham venduto per 105 milioni di sterline e' uno SCANDALO.
Il pc inizia a fare le biffe, Zaccablog chiude pensando all'amico Brian. a domani, speriamo.
Sara' una risata che li seppellira'.
No comments:
Post a Comment