Buon viaggio, Adele
Il 31 dicembre e' bvenuta a mancare la madre di Bruce Frederick Springsteen. Condoglianze. Springsteeniano, anche se un po' deluso, non posso non ricordarla perche' madre di un musicista e poetta che ha illuminato il ventesimo secolo e che difese dall'atteggiamento irriverennte e sprezzante del marito camionista Douglas, d'origine olandese, del quale Bruce ha detto piu' volte che "in casa mmia quando crescevo per mio padre c'erano due cose che non sopportava, io e la mia chitarra". Vedova da decenni, viveva con Pamela - Pam - la sorella di Springsteen e fino a qualche anno fa stava in ottima salute nonostante i quasi 100 anni. Io sono solo - no, sono stato - un giornalista "felice e sconosciuto" comd scrisse Gabriel Garcia Marquez , ma quella condizione, e conoscere bene la lingua inglese perche' sono laureato in lingua e letteraura inglese - mi ha permesso, sempre restando al mio posto, di alcune persone per me speciali. Lou Reed, Joe Cocker, Gorgge Harrison, Steven Van Zandt e lui, Bruce. Ovviamente tramite Sreven. E grazie a Bruce al concerto allo stadio Marassi di Genova conobbi la signora Adele. Ero li' col mio amico e collega Andrea e un'amica friulana, Genziana, che purtroppo non c'e' piu', con i quai sarei andato a sentire Vasco Rossi allo stadio Raffaele Curi, citta' natale di Andrea. Giravamoincuriositi e tranquilli per il prato - Bruce lo aveva permesso solo a me e ai miei due amici - poimando' un roadie a prendermi. Solo io. Mi scusai con Andrea e Genziana, che capirono subito e si adeguarono. Entrai nel backstage - il Sancta Santorum a cui aspprano tutti i fans del mondo e io sono uno di questi, non un Critico - e Bruce e Steven mi vengono incontro sorridenti. Bruce mi dice - ovviamente in inglese - ammicando a Steven e ridcciando. "Paolo, voglio presentarti una persona speciale". Ci avviamo verso il tendone del catering, affollaro di tecnici e qualche musicista della E Street Band. Che conosco e saluto con un cenno del capo. In fondo al tendone vedo un tavolo con alcune donne intorno. Ci arriviamo, Bruce tocca gentilmente la spalla di una signora ..."Paolo, this is my mum". "Nice to meet you" mi fa. "Mum, he's Italian" gli dice ridendo Bruce. "Italiano? Paesano" mi fa cordialissima. Poi...Poi - sorvolo su tutto - verso la fine del concerto, Bruce la prende per mano, lei e la sorella, e mentre la E Street Band suona, ridendo, Bruce, mamma Adele (Zirilli, abruzzese) e la sorella la zia di Bruce - ballano sotto il caldo sole genovese. Deve essere stato molto bello essere stato suo figlio e ancor piu' essere figlio di Adele. La seconda madre di noi springsteeniani. Good bye Adele.
Giustizia e' fatta. "Roma santa e dannata" del mio amico fraterno Roberto D 'Agostino, di Marco Giusti e di Daniele Cipri' ha vinto il premio preciale per i documentari al prestigioso premio dei Nastri D'Argento. Premio postumo, diciamo cosi', per Sandra Milo. Bravo Roberto. E bravi Marco e Daniele. E ANNAMO.
Sara' una risata che li seppelira'.
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