Thursday, 4 October 2018

Enrico Gregori

Enrico Gregori

Non so quanti anni avesse, se avesse famiglia, se lavorasse anche da pensionato, come il morente giornalismo italiano, so solo che non c'e' piu'.Ma lo ricodero' sempre, corpulento e fumante, dietro alla sua scrivania in Cronaca di Roma. Non eravamo amici ma ci capivamo. Quando venne assunto dal Tempo la prima volta che mi incontro' non la piantava di lodarmi eccitato, citando restratti di miei articoli e dicendomi che suonava la chitarra eletrica, che avrebbe amato molto avere un mio giudizio. Lo stoppai e gli dissi che conoscevo il suo passato di destra, che io ero anarchico e mai avevo amato ciancie e smancerie. Ci guardammo negli occhi. In silenzio. Avevamo capito l'un l'altro. Mai mi chiese piu', anche se lo sollecitavo sempre, di sentirlo suonare e mi facevano molto piacere i suoi appprezzamemti - "che pezzo, a Zacca" - ogni volta che ci incrociavamo. Enrico, che altro dire? Incamminati con calma. Verso dove mi chiedi? Ma verso la "Stairway to heaven". Dei Led Zeppelin, npn un plagio degli Spirit, Enri'.

Sara' una risata che li seppellira'

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