Thursday, 29 July 2021
Dusty Hill
Dusty Hill
Non avrei mai voluto scrivere il suo necrologio ma eccoci qua: Joseph Michael, detto Dusty, Hill, bassista del trio texano degli ZZ Top, e' morto serenamente nella notte a causa dei postumi di una caduta che gli aveva frtturato il femore. Queesto il comunicato del gruppo e conta poco se quella sia stata la vera causa della morte o meno. Conta che non sara' piu' con i suoi amici, e compagni d'avventura da 50 annni, Billy Gibbons, chitarrista solista, e Frank Beard, batterista. Una macchina che ha prodotto suono di grande qualita'. In suo memoria si sono scomodati in moltissimi, primo tra tutti il talentuoso Flea, bassista dei Red Chilly Pepper, ma basta sentirlo cantare e suoonare in Tusk, uno dei primissimi successi del gruppo, per capire che lo schivo, tranquillo Hill era uno che ci sapeva fare. Con Beard e il fratello Ricky avevano un gruppo ma lo sciolse peche' il fratello Ricky voleva suonare solo blues mentre lui e Frank rocck'nd'roll. Cosi' dallla natia Dallas si spostarono ad Houston, li' incontrarono Billy Gibbons, loro coetaneo, e nacquero gli ZZ Top. Un doloroso, rumoroso Nulla per Critici, Soloni e Tuttologi, una folgorazione per chi, il sottoscrito, amava il nscente rock-blues di cui diventarono antesignani, pioniri e maestri indiscussi. Lavoratori indefessi, negli anni Ottanta intrapresero, solo negli Stati d'America, un "tour texano" dove sul palco con loro c'erano, oviamente in recinti, animali tipici del Texas tipo i grandi buoi con le corna enormi, i bisonti, i coyotes e quantaltro. Fu il tour della consacrazione, quello che lancio' le loro, di Hill Gibbons, "coreografie" esilaranati. Li ho visti, ovunque, molte volte - anche a pochi pasi da qui, alla Royal Dublin Society dove si praticano ippica e rugby, ma e' alla prima volta che devo l'amiczia ruvida e sincera. Di poche parole. Texana. Due famosi impresari italiani volevano capire se sarebbero piaciutoi al pubblico italiano e mi invitarono di andare con loro a vederli in concerto ad Arles, nel sud della Francia, nell'arena/anfiteatro romano che veniva usata, come quella della vicina Ninmes, per le corride e le ricostruziooni delle manovre delle legioni romne. Detto fatto. Viaggio-lampo e concerto-mozzafiato. Finale da infarto. Dusty e Billy a suonano. Chitarra e basso ricoperti di visone, nebbia bianca che si impossessa del grande palco e chitarra e basso che vorticano. La nebia bianca si disperde e non c'e' nessuno. Concerto finito. Mi aspettano in cametino, un'antro di pietra che e' stato ricavato sotto una gradinata dell'arena/anfiteatro. Educatissimi ci presentiamo e via on l'intervista. No. Capito che adoro loro e ll blues dopo aver detto nomi tutti e tre mi chiedono di restare a chiaccherare. Storico Billy. "Rome wasnt built in a day, it can wait for you" (Roma non e' stata fatta in un giorno, ti puo' atendere"). Ci mettiamo comodi molto vicini, chiediamo di aumentare il ventilatore col quale si combatte il caldo della notte provenzale. Piiu' di un'ora. Ci si comgeda. No. Barbe intrecciate. Mia, di Dusty e di Billy. Ci volle un'ora per disinstricarle. E anche l'aiuto di cinque persone compreso il manager Bill Ham. Poi ci siamo visti tante volte in giro per il mondo e mai hanno fatto spettacoli brutti. Anche adesso, sono sicuro. Il tecnico Elwood Davis, barbuto e capelluto, ha gia' ptreso il suo posto, lo ha espressamente chiesto Hill, e il prodotto venedi' scorso non e' cabiato. Per i primi tempi Billy e Frank dovranno tirarun po' la carretta ma poi tutto filera' liscio. Son "rough boys" ma, credetemi, ci sanno maledettamente fare. So long, Joseph Michael. Chi ama la Musica non ti dimentichera'.
Sara' una risata he i seppellira'.
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