Maarida
A 65 anni se ne e' andata, causa un maledetto tumore aaffrontato con stoicita', Marida Lobardo Pijola. Barese. Giornalista. Madre e moglie, ironia della sorte, di un medico oncologo. Purtroppo non le sono stato molto amico perche' occuparsi di rock'nd'roll, e di libri, mi aveva dato un'immagine particolare, strana, davanti ai colleghi. Lei, invece, era bella, candida e curiosa e quando mi faceva domande il timidissimo, che era ed e' in me, si perdeva nei suoi immensi occhi blu. "Ah, si, non lo sapevo. Davvero?" e mi stendeva. Professionalmente era impeccabile. Si perche' uno la vedeva cosi' bella, elegante, raffinata, sofisticata e tutto poteva pensare che era una Cronista Cronista. Una che mordeva. Che faceva tacere i colleghi che non la prendevano sul serio per il suo aspetto fisico. Mai tirata indietro davanti a un servizo e una scritttura precisa, puntuale, secca, seria. Che trasferi' alla scrittura dei suoi libri, tutti su temi scottanti, che presentava in tv con elegante foga. Come i Giornalisti di una volta soffri' la separazione dal giornale, la pensione, perche', per lei, e molti della sua generazione, il Giornale era la Vita, la Notizia il Soffio Vitale. Ricordo quando regalo' un piccolo, agguerrito, simpatico Jack Russell, Sally, all'amica/sorella/collega Patrizia che era stata appena operata dal bel marito. Le risate, la gioia, il piacere di aver fatto del bene, regalato un sorriso alla provata Patrizietta. Mai si era data, si dava arie per i magnifici articoli che scriveva - non produceva come si dice in quest'epoca di esondante analfabetismo - e meno che mai faceva sfoggio della sua solida cultura. Consigliera educata e sicura.le sue parole diradavano ogni dubbio. Manchera', immensamente, al marito e ai tre figli ma anche a chi l'ha conosciuta e l'ha avuta come collega ed amica. Marida. "Si, direttore, dimmi" rispondeva sempre pronta. "Niente, niente, vai pure in paradiso".
Sara' una risata che li seppellira'.
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