Malati e pallone
Detto subito che Lionel Messi, il giocatore piu' bravo e prezioso del mondo, e' positivo al Covid perche' non prendersi una pausa di riflessione? Io personalmente l'ho fatto. Niente Premier Leage perche' vedere migliaia di persone senza mascherina mi offende, irrita e mi fa preoccupare. Qui si fa sul serio. O la vita o la morte. Predicate morte? E morte avrete. Altro che stupidaggini. Se uno come Jurgen Klopp, allenato del Liverpool, oggi non va a Londra vedere la sua squadra giocare contro il Chelsea una partita importantissima per motivi precauzionali ci sara' un sacrosanto motivo o no? Campionati falsati da sqadre decimate ma no, no, no, "the show must go on". Lo spettacolo deve andare avanti. Anche in Italia dove si moltiplicano i casi. Ma ci vorrebbe poco a risolvere la terribile questione. Sei contagiato? Non ti vaccini? Non giochi, non ti pago e stai lontano. Gia' negli stadi italiani lo spettacolo e' meno che ridicolo e adesso aggiungiamoci anche i no-vax. Parlo della mia squadra, la Roma. Due positivi. Borja Mayoral perche' a stretto contatto, vivono insieme, a un malato, cioe' la fidanzata, e, si dice ma non si deve dire, Chris Smalling, dicono difensore. Che, con moglie e figli, crede, divulga e pensa che il morbo sia opera del diavolo. Basta cosi'. Risoluzione di contratto. E, qui in Irlanda, rimpatriati i cittadini rumeni, migliaia, che non si vaccinano perche' temono di diventare impotenti e/o indemoniati. I numeri, di decessi e ricoveri, moltiplicano vertiginosamente quindi, come recita il titolo di un famoso libro dello scrittore notdamericano Norman Mailer, "quando il gioco si fa duro i duri cominciano a ballare", tolleranza zero. Fascisti, nazisti e razzisti hanno cavalcato la protesta ma ora e' tempo che il mondo, la maggior parte, si reimpossessi della ragione e metta da parte questa sempre piu' esigua, rumorosissima minoranza. Parlando sempre di calcio va detto e ripetuto che Smalling e Mayoral, quasi mai impiegato da Mourinho nonostante le otto reti segnate lo scorso anno, non credo che aggiungeranno nulla alla squadra che giovedi' perdera' contro il Milan a Milano. Daltronde non e' un caso che, nonostante i fenomeni "da baraccone" che annovera in organico osannati oltre ogni misura da GGSI e GGI, l'associazione sportiva Roma non ha nessun giocatore tra i primi dieci marcatori del campionato italiano. Fenomeni de che?
Quando usci', anni fa, non volli vedere Romanzo criminale - la serie tratta dal romanzo del magistrato Giancarlo De Cataldo e dal successivo film diretto dall'attore Michele Placido - perche' comegiornalista ebbi marginalmenre a che fare lo la famigerata Banda della Magliana. Adesso, comlici le feste e il crescente lockdown, ho iniziato a vederla. E gustarmela molto. A dimostrazione che certe serie tv italiane non hanno nulla da invidiare a quelle straniere. Salvo gli affollatissimi uffici stampa he mitragliano aggetttivi e superlativi ma di notizie ne danno pochissime. Perche'? Un solo - no, due - esempi. Che fine ha fatto il settimo ed ultimo volume della fantastica serie fantasy Il trono di spade? David Banioff e David Weiss, i produttori e registi che avevano acquistato per pochi dollari, essendo studenti di mitologia celtica al Trinity Collge di Dublino, i diritti televisivi dei libri non hanno attese l'ultimo libro di George R. R. Martin, l'autore, e nella sesta e settima stagione hanno distrutto, spappolato la storia asai compessa e coinvolgente. Le ho comptrate le serie ma la settima e ultima ho deciso di non vederla. Troppo brutta. Inutile dire che tutti gli attori protagonisti sono miseramente caduti nel dimenticatoio. Come il figlio di James Gandolfini/Tony Soprano a cui e' stato dato in carico il ruolo di protagonista del film che racconta la storia della brutale ascesa al potere di Soprano, e che e' fallito piu' che miseramente. Una, molte rondini non fanno primavera. Ne riparleremo, maledizione.
Sara' una risata che li seppellira'.
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