Saturday, 30 July 2022
La musica dei soldi
La musica dei soldi
Servivano al rock'nd'roll i biglietti a prezzi stratosferici per i prossimi concerti di Buce Springsteen&The E Street Band? E quelli degli U2 al Ceasar's Palace di Las Vegas? Assolutamente no. Ma come, ieri scrivo di Gaeatano Bresci, che ha dato la vita per l'Ideale di Giustizia Sociale, e oggi devo fare il contabile dei miei grandissimi ex amici? E devo leggere l'ex giornalista e amico e manager di Springsteen Jon Landau che difende i prezzi astronomici dei biglietti? Biglietti che hanno gia' trovato adoranti acquirenti? Possibile questo mondo dove esiste solo il mero mercimonio? Anche i sogni, lo so bene, hanno un prezzo ma o c'e' un limite? Non si possono esternare amori, dolori, sentimenti e poi svenderli. Gli U2, nella capitale de giocod'azzardo e delle slot machines fondata nel deserto cdel Nevada da un folto gruppo di criminali sanguinari guidati da Bugsy siegel? Non si puo'. Springsteen ha finalmente mostrato il suo volto, molto brutto per me, ma gli U2? Il gruppo che ha guadagnato piu' soldi nella storia del rock? Un particolare. Ricordo che nel 1987 ero negli Stati Uniti d'America e il mio amico, allora, no, no, "mio fratello" come mi presentava, Steven Van Zandt che aveva lasciato poco prima la E Street Band - da li il brano springsteeniano Good bye Bobby Jean - mi disse di raggiungerlo a Buffalo dove apriva il concerto degli U2. Io, sprovveduto, pensavo che Buffalo, che sta nello stato di New York, fosse a un'ora di macchina dalla Grande Mela (Marcia), ma il defunto, bellissimo, bravissimo, simpaatico Stefano Trincia, che allora gestiva con Anna Guaita l'ufficio di corrisponcenza de Il Messaggero, giornale per il quale ho lavorato per 33 anni, mi disse di andare subito perche' se volevo assistere al concerto a Buffalo, dovevo andarci volando. Organizza il viaggio, volo, arrivo e nell'ingresso del grande, lussuoso albergo dove alloggiavano U2 e The Disciples Of Soul, il gruppo di Steven, vedo che Paul "Bono" Hewson e Dave "The Edge" Evans gesticolano verso di me e mi invitano a raggiungerli. Non mi pare vero e vado. Volo, anzi. Qualcuno dell'entourage degli U2 si occupa di bagaglio, minimo, e camera mentre io mi siedo al tavolo. Bono sa che mi piace bere latte - sono rigorosamente, violentemente astemio - e me ne versa unbicchiere grosso. Diavolo di un'irlandese, si e' ricordato anche questo. Si parla del piu' e del meno poi mi permetto di chiedere come sta andando finanziariamente il tour. Bono e The Edge si guardano, sorridono e, vergognandosi, mi dicono che al Madison square Garden di New York, il luogo piu' grande dove suoneranno, guadagneranno dal solo merchandising di una sera dai 250mila ai 350mila dollari. Capito? E scusate la lunghezza del racconto. Questo solo per dire che dall'alto della loro montagna di denaro perche' scendere nel deserto del Nevada a far la fine di Elvis Presley, Celine Dion, Britney Spears e Adele. che cantera' a sprazzi il prossimo anno? Loro si esibiranno all'MSG Sphere, un posto costato quasi 2 bilioni di dollari e capace di 17,500 spettatori. Che peccato. Il sogno svanisce. Prima Las Vegas era il palcoscenico di un loro famoso video, ora e' solo il posto "Where the streets have no name" (il loro primo brano che sentii negli Stati Uniti d'America dove andai a ontervistarli con l'amico e collega Stefano Mannucci). Adesso, ahime', sono io che "wanna run" - voglio correre via - da questo juke-box orripilante. Bruce e U2, che fine.
La Roma tutta, Mourinho Felix in testa, e' andata a omaggiare a Gerusalemme il Muro del Pianto. Lodevole inziativa, davvero e seriamente. Non so cosa diranno i tanti tifosi romanisti, e anche orde di laziali, nazifascisti della visita. Non lo so. Anche perche' a Tel Aviv la squadra, al completo (!?!?) incontrera' la squadra londinese, israelita per tradizione, del Tottenham Hotspurs allenata di Antonio Conte che e'subentrato proprio a Mourinho Felix cacciato via a gennaio du due anni fa. Un'onta vergognosa. Poi venne alla Roma e la grande storia d'amore e'iniziata. Speriamo solo che dopo la partita non si debba tornare, spero di no, al Muro. Stavolta della Disperazione.
Sara' una risata che li seppellira'.
Saluti!
ReplyDeleteSono Dalia Ricci, nata nel novembre 1952 a Livorno, titolare di un'azienda commerciale.
Non avendo figli, ho perso mio marito durante la crisi pandemica.
Emarginata, sono affetta da un tumore al cervello e, secondo gli esami medici, questa malattia porrà fine alla mia vita.
Per beneficiare della grazia che Dio mi ha concesso e per ottenere il favore divino, il mio padre religioso e guida spirituale mi raccomanda di offrire la mia eredità.
A tal fine, desidero adottare il mio amorevole cane Mila in una famiglia e donare la somma di 332.000 euro.
Sperando che la mia nota possa esservi utile, vi prego di scrivermi al mio indirizzo e-mail qui sotto per una conversazione franca e onesta per saperne di più su questa donazione.
Daliaricci10@gmail.com
Grazie.