Friday, 22 September 2023
La promessa
La promessa
Il portoghese Renato Sanchez, fortemente voluto - il prestito dal Paris Saint Germian e' costato un milione di euro - dal direttore sportivo Tiago Pinto ortoghese come lui, ieri si e' fermato di nuovo dopo 28 minuti lasciando la Roma di Mourinho col fiato sospeso. Pinto ha puntato tutto su di lui - amor di patria - ma Pinto - diciamo pane al pane e vino al vino - finora si e' dimostrato ed e' un perfetto imbecille. Sostenuto strenuamente' dalla stampa, specialmente capitolina. Al pari di Rossella Sensi, figlia di Franco, e Daniele Prade' quando scommisero, dandogli 9 milioni di euro per un solo anno, su Adriano (il pachiderma) che poi segno' una sola rete. Come puo' una persona -con quegli occhioni languidi- che si occupa di football prendere in squadra un giocatore che ha fallito, tra l'altro, nel Bayern Munich e nel Paris Saint Germain e ha avuto, finora, 100 incidenti 100? Deve giocare in una cristalleria, non deve giocare piu' o Pinto deve essere cacciato via a calci e tornare a fare il clown in Portogallo? Attendo suggerimenti.
E il centrocampista laziale Ericksen? Gli amici suoi? Pareggiano contro l'Atletico Madrid in extremis con unaspettacolare rete di testa del portiere Providel, ribattezzato subito Provvidenza, e i suoi amichetti danesi che fanno? In tribuna si ubriacano, insultano e picchiano, anche le forze dell'ordine, e si beccano il DASPO? Che orrore, che paura, che terrore. Perche'non lo fanno al paese loro, in Danimarca? Perche'li' c'e' il CARCERE e non le CHIACCHIERE della "settima potenza mondiale", cioe' l'Italia.
Bentornato Sergio. Sergio Cofferati, che aveva lasciato il Partito Democratico con l'avvento alla segreteria di Fonzie, al secolo Matteo Renzi da Rignano Valdarno, nel 2015 ha ripreso, a Genova, la citta'dove vive con la seconda moglie e il figlio, la tessera del Partito Democratico. Prima c'era solo Vincenzo De Luca a tenere alto il vessillo rosso, ora c'e' anche Cofferati, detto "il cinese". Io stavo al suo fianco sul palco al Circo Massimo il giorno dello sciopero generale. Tre milioni e mezzo di persone in piazza. Ora bisognera' ricompattarle e guardare insieme al futuro. Al sol dell'avvenire.
Sara' una risata che li seppellira'.
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