Monday, 28 August 2023

L'allenatore nel pallone

L'allenatore nel pallone Roberto Mancini, nuovo allenatore dell'Arabia Saudita, ha dichiarato che in Italia, la sua patria, e' stato trattato come il "mostro di Firenze". Semmai di Jesi, nelle Marche, dove e' nato. Con quel s uo volto da eterno modello, amico/gemello di Gianluca Vialli, convocatore a turbine nella sua nazionale - ha il record di convocati in nazionale - e babbo premuroso - quando allenava l'Inter fece giocare il figlio, poi dissoltosi nel nulla. Sembra che sia proprio nel pallone piu' assoluto. Il calcio saudita ti blandisce, ti cortegggia, ti ricopre d'oro poi ti spazza via. Esempi illustri? Fabio Cannavaro, Ruby Garcia (si legge Osimbeh, 3 reti in 2 partite) e ora Karim Benzema. L'allenatore Nuno Espirito Santo, ex portiere poi allenatore di un magnifico Wolverhampton in Inghilterra, ha detto che ha atteggiamenti da divo con i compagni e lo ha messo fuori strada. Gli arabi hanno ingaggiato, pagandolo a peso d'oro, Mancini ma se non vincera' qualcosa d'importante, tipo la Coppa d'Africa? Che fine fara' "ciuffetino" Mancini? Blitzkrieg in tedesco vuol dire guerra-lampo e l'acquisto di Romelu Lukaku - che in questi giorni si trova a Bruxelles, in Belgio, il suo Paese natale - per i dirigenti della Roma Ryan Friedkin, figlio di Dan, e Tiago Pinto, direttore sportivo generale, doveva essere un blitz. I giornali italiani davano l'affare per fatto - nessun giornale nel mondo si occupa della pietosa faccenda - ma, ahime', "ci sono dei minimi dettagli da limare". Dettagli? Il Chelsea, proprietario del cartellino del giocatore, vuole 8 milioni di sterline che la Roma non vuole dare (o non le ha). Bel problema perche' Roma e Lazio - del presidente Lotito, senatore (ballerino) di Forza Italia - nelle prime due partite di campionato hanno racimolato un solo punto. Un pareggio e una sconfitta i giallorossi, due sconfitte i biancazzurri. E dire che Mourinho e' disposto a "cambiare" il suo sistema di gioco se arrivasse Lukalku. Si prega perche' domenica all'Olimpico c'e' il Milan del silenzioso parmense, ed ex juventino, Sionitefano Pioli, che va avanti a suon di reti. Io parlo da tifoso romanista, non da esperto e Solone e tuttologo. So, pero', l'inglese e amo il calcio. E mi sento di dire che partite come Sheffield United (neopromossa) 1 Manchester City (vincitrice di campionato, coppa d'Inghilterra e hampion's League) 2 o Newcastle United 1 Liverpool 2 in Italia non si vedono da anni. Non udano l'algoritmo come Pinto ma gli osservatori. Ed ecco i giocatori e il gioco, il divertimento puro. Non la stitichezza culturale, economica, intellettuale, sportiva italiana. Haaland, Ederson, Bernardo Silva, Walker, Alvarez, Rodrigo - ha segnato le reti ella vittoria ieri e nella finale di Champion's League - sono nomi a caso del Manchester City mentre Salah - dicono in procinto di andare giocare in Arabia Saudita dove incontrera' gli ex compagni d'attacco del Liverpool Roberto Firmino e Sadio Mane con i quali ha segnato 338 in 4 anni - Nunez, Jota, Diaz, Allison - svenduto con Salah dalla parsimoniosa Roma di Pallotta-Monchi - ed eccoci qui, a temere per il nostro cuore, a massaggiarci il collo che va avanti e indietro. Stad i tutti stracolmi, belle atmosfere. Si canta, si incita, si urla. Si torna ragazzini. Che bello. Diavolo di un Trump, prossimo trionfatore delle elezioni Usa (e getta). Ha commmercializzato in ogni modo la sua immagine di quando gli hanno scattato la foto segnaletica e nel primo giorno d ella vendita degli innumerevoli gadgets - magliette, felpe, tazze, portachiavi e tantissimo altro - ha incassato 7 milioni di dollari. Ci paghera' le tasse? Sara' una risata che li seppellira'.

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