Wednesday, 11 May 2016

Zero Zero Zero

Zero Zero Zero

Il 30 settembre compira' 68 anni il mio amico Renato Fiacchini, voi e tuttilo conoscete e conoscono solo come Renato Zero, ma Alt, il suo nuovo album compossto di 14 brani, dimostra che Alt e' comando che non si conta' al folletto della Montagnola. Certo, le legionidegli invidiosi sono pronte e sfoderare le unghie, speriamo laccate, ma purtroppo non si scrivono testi come quelli dei 14 brani qui presneti se non si e' poeti dentro.  Di strada. Alla Villon. E come e' suonato, come e' suonato, come e' suonato, sentire l'assolo dell'ultimo brano per capire meglio. Renato Fiacchini e' davvero una gran bella persona, con Roberto D'Agostino ci conosciamo da 50 anni e mai e poi mai gli ho sentito profferire una parola contro il mio fiero, in gioventu', anarchismo. Lui cattolico fervente, tre ssie suore e come zio Mario Tronti, comunista intransigente e vero. Mai un parola e pure al Piper Club arrivavo qualche volta molto provato da manifestazioni non proprio pacifiche. Ecco, il successo di peosne come Renato e Roberto mi fa bene come le medicine che prendo, a caro prezzo, mi dimosytra che sono nel giusto da sempre.
Restare perennemente se stessi alla fine paga, nel loro caso assai bene. Ma se lo meritano, meritano, meritano. E di bufere e tempeste ne hanno affrontate. "E se muore la liberta' il cuore che fine fa?" canta Renato in Vivo e lascio a voi decidere se e' poeta o meno. O, meglio, cosa ha a ache fare lui con le ultime generazio di "musicisti" fatti di tatuaggi e sessualita' espansa e tentacolare. Ma Renato e' una roccia vera. Sin da quando i trasteverini, divertiti e imbufaliti, gli lanciarono ogni tipo di verdura marcia all'uscita del vecchio Folkrosso, all'inizio di via Garibaldi, dopo il suo primo spettacolo in cui gia' esprimeva il meglio di se' e delle sue piume e paillettes. Nojn parlo degli epiteti lanciatigli, ricordo solo il coraggioso spettatore che compro' l'unico biglietto del, concerto, i familiari e noi pochi mici che gli facevamo scudo contro la valanga di verdura marcia che gli/ci veniva riversata addosso. Tutto bene, Reanati', come lo chiamavamo al Piper Club di via Tagliamento dove estasiava tutti ballando snodandosi con la conturbante amica Loredana Berte'. E anche Roberto era un gran "tacco". Adesso rido alla grande perche' immagino che se leggera' mai queste mie parole dira' a tutti, guardandosi intorno, "ma guarda 'sto matto de Paolone, conturbante Loredana. Ma si quella era mezza gnuda".
Basta divagare, concentriamoci su Alt. E non facciamo nomi di chi lo ha suonato, prodotto e realizzato. Dico solo che la sua copertina e' una signora Copertina, degna della storia delle migliori copertine, un po' alla Mondino. Decisamente diversa da quella di Black cat, il nuovo cd di Adelmo "Zucchero" "Sugar". Che annovera tra i suoi autori Paul "Bono" Hewson. E poi Adelmo e' il padre di Irene Fornaciari, uno dele piu' belle e intense voci italiane degli ultimi anni. Non si spoglia e; swerie: e' fottuta.
Leggo gia' i salamelecchi, vedo le lingue e le gobbe ma non vedo rimorsi di qualsivoglia sorta, Di quando lo bollavano sprezantemente come "quel frocio matto, quelllo e' una achecca impazzita". Ci provino lo a scrivere un solo verso di uno dei 14 brani contnuti in Alt, autoprodotto perche', giustamente, si era stancato di venir sfruttato, come gli e' capitato per decenni, da  amoribonda quanto inutile, se non deleteria, industria discografica con i suoi tronfi managers/servi che di musica sanno quanto il sottoscritto sa di astrologia assiro-babilonese. Ma Renato, la sua viat e carriera lo dimostra, e' uno serio. Infatti e' l'unico capace di scrivere un brano come Gesu', e che brano, e di farlo cantare commosso da un'ateo convinto come il sottoscritto.Come in passato musicalmente spiazza e conquista, non fa prigionieri con, ad esempio,un bandoneon e dei fiati piazzati li' come per caso.
Che abbia fatto un'album Album Renato lo sa benissimo, piuttosto penso ai tanti artisti sfornati dai talent shows e forgiati da maestri maestri. Gente che canta da qualche anno, o mese, non da Artisti che danno il sangue sui palcoscemnicid a piu' di 40 anni. Pero' Renato non e' mai piaciuto ai Critici. No, no. Troppo ambiguo sessualemte, troppo colorato, troppo sstrambo, troppi cosstumi, troppo ballo. Insomma, troppo di tutti. Meno male, signor Fiacchini la Montagnola e' stata scalata e conquistata. come milioni e milioni di cuori. Alt e' il che bisogna avere se si amano la Musica e Zero. Solo che, Renatino bello e caro, adesso aspettiamo Annamo. Fai in fretta, dacci un'altro po' di poesia. Sono orgoglioso di essere tuo modesto, dal 1999 anche malato, amico dagli anni '60.

Cinquantottini, il nuovo libro del mio direttore Vittorio Emiliani ed edito da Marsilio Editore, merita un discorso approfondito solo che oggi volevo parlare del mio amico Renato. E poi io sarei un "sessantottino", maledizione, Se ne riparlera'. Nel frattempo grazie direttore per il costante impegno per il Bello. Fosti o fosti te a promuovermi vicecaposwrizio del Servizio Spettacoli del giornale in cui lavoravamo? 

Ricordate, sara' una risata che li seppellira' 

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