Tuesday, 5 February 2019

Un Cronista

Un Cronista

A 67 anni non c'e' piu' Giancarlo Menicucci. Cronista. Uomo. Non so se Gianca, come lo chiamavo, avesse molti amici, dubito, ma quelli che lo hanno conosciuto e lo hanno avuto come amico e collega non dimenticheranno in fretta. Come e' accaduto per Giuseppe Geraci, il primo che credette in quel brusco ragazzo abruzzzese che sembrava divorare, non fumare, le sigarette. Raffele Alliegro sul Messaggero ha scritto un gran pezzo. Lo ha avuto come ringhioso capocronista.
Figlio di una generazione in cui la Notizia era la Notizia e a quelli si sacrificava tutto per essere sempre i primi, i piu' puntuali all'apppuntamento con i Lettori, i nostri referenti. Posso dire che quel punto, a parte le differenze d'opinione politiche, hanno cementato il nostro rapporto di lavoro ed umano. Chi non ha vissuto quegli anni, quei fatti, quelle situazioni, quegli esseri umani forse non capisce in questi anni di giornalismo "attappetato". Quando c'erano le lunghissime, noiosissime riunioni redazioni io avevo un punto fisso, lui. Se sbuffava, ruotava i guizanti, grandi occhi neri, divorava sigarette volva dire che il signorino, o la signorina, che parlavano non meritavano il suo tempo. E il mio.
Io, poi, mi sono occupato di musica rock, e lui mi sfotteva, ci scherzava sopra. "Ma vai a lavorare. Sul serio". Anche se sapeva che passavo 280/300 sere l'anno fuori casa, in giro per Roma, Italia, Europa, mondo, a sentire musica e fare interviste. Quando si era deciso di aprire una sede di corrispondenza a Napoli, in occasione della guerra lanciata alla vecchia camorra da don Raffaele Cutolo, era stato scelto subito un giovane Giancarlo. Solo lui poteva tener testa a quelle belve affamate di sangue, lui di onesta' e verita'. Se continuo a scrivere rischio il Rimbrotto Celeste - A Pa' ma la vuoi piantare per piacere - ma un'episodio, fine anni '70 , mi corre raccontarlo.
Pieno punk. Al Piper club di via Tagliamento arrivano da Londra i Damned, uno dei gruppi del momento. Devo recensirli. "A Pa', perche' non porti pure me, Mario, Coffaro  poi insigne cronista giudiziario, e Marcello, Sorgi poi direttore de La Stampa e del Tg1 tra l'altro? Finiamo al giornale, tu dici che cominceranno tardi quindi...".
Detto fatto. Verso le 23 arriviamo al Piper Club e loro stupiti vedono che con me nessuno chiede niente Anzi, l'eccessivs cortesia fa arricciare le nero sopracciglia di chi chiamavo "la testa piu' lucida del giornalismo italiano". I Damned non arrivano, viene offerto da bere. Fulminati da Giancarlo Mario e Marcello accettano, timorosi,  acqua minerale. Il quartetto sbuca nel buio e tra il fumo. Occhio, subito, al truccatissimo, da Dracula, Dave Vanian e alla giacca e basco rossi del bassista Rat Scabies. Watts scatenato, come il giovanissimo pubblico che comincia a ballare spintonandosi e sputando verso gli albionici, sbigottiti musicistiti. Apoteosi punk. Giarcarlo mi si avvicina, ennesima sigaretta tra le dita, e mi dice "A Paole', adove ci hai portati? Questi sono tutti matti. Noi ce le andiamo. Ci vediamo domani al giornale" trascinandosi via Mario e Marcello, sicuramente intimoriti dalla miscela Menicucci-punk.
Santa, la moglie, era, come gli dicevo sempre "santa di nome e di fatto perche' ti sopporta, Giancarletto". E anche i tre figli. Pensate, tre MEnicucci pr il mondo! saranno unici.
Pezzo troppo lungo? Non divagare, Paolo. Dove sta la Notizia? Ce l'hai? Allora dalla. Maledizione, maledizione, maledizione  la do. Giancarlo Menicucci e' morto nel Salento, dove si era ritirato avivere con la famiglia, per un'aneurisma cerebrale. E' morto un Giornalista. E un po' di noi, pochissimo,  con lui.

 "Paolo, per cortesia. Basta cosi'. Basta divagare. Al lavoro, al lavoro"

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