Greta
Tutto inizia con un'elegante borsetta trovata
da una giovane cameriera - Chloe Grace Moretz, che assomiglia
all'italiana Jasmine Trinca ed e' assai bravoa ed intensa - che la riporta alla sua
legitt ima proprietaria, Isabelle Huppert, come al solito glaciale ed
impeccabile, che a New York, in un delizioso angolo, vagamente europeo,
della metropoli, tanto amata da tutti ma non da me, fa l'insegnante di piano.
La regia e' di Neil Jordan, tutto il film e' irlandese, ci sono Stephen
Rea, come al solito superlativo, e la giovane bionda Monroe, non
Marylin, amica dellla Moretz. Storia di dolori profondi, follia, inquietudine, solitudini, scenari
splendidi nella loro semplicita'. Gia' un classico nella categoria
thriller. O horror? Tremo a pensare a cosa sia stata e sia la vita,
felicissima, della Huppert, che lavora incessantemente da quando aveva
16 anni, con l'amato marito e le tre figlie sotto quello sguardo
inceneritore. Altro che quello di Superman. Che film superlativo. Serve coraggio e sprezzo del pericolo per vederlo ma ne vale la pena. Soprattuto per contrastare la morte del Cinema. Imminente se non gia' avvenuta ma tenuta ben nascosta.
Leggo Dagospia, il sito del mio amico Roberto D'Agostino, e vengo rimbambito dal termine "addetto stampa". Ognuna/o ne ha uno. Ma non si doveva fare un'esame, severissimo, dell'Ordine dei Giornalisti per conseguire l'ambito titolo oppure oggi si fa cosi'? Tanto pe' ride.
Come la storia della Roma Italoamericana, pallottiana soprattutto. Ingigantita da stampa, radio e tv. Nazionali e locali. Impareggiabile feuillotton - Pallotta no, non lo piu' comprare, non e' un giocatore - della risata. Per me amara e dolorosissima visto che sono romanista. E, da sempre, non ho portato "il cervello all'ammasso".
Domani Buona Festa della Liberazione a tutti. Pensavano di stare creandoo un'Italia migliore, si sbagliavano. Italia terra dove e' nato il fascismo, Italia fascista.
Sara' una risata che li seppelllira'.
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