The border / il confine
Non bisogna conoscere la lingua polacca per offermare che Il confine, opera televisiva del 2014 pensata, interpretata, musicata, scritta, diretta e prodotta dalla tv nazionale polacca, e' un prodotto fuori del normale. Un grande prodotto. Non a caso Hbo Europe lo ha prodotto insieme alla tv ;polacca. Carlo Feccero non ha idee, o ne ha troppe e vulcaniche? Si guardi intorno visto che i talent shows hanno distrutto, maciullato la canzone, la musica italiana. Di cosa e' fatto The border / Il confine. Con l'Ucraina. E la Polonia - misteriosa, nebbiosa, piovosa - di quelle parti, che sembrano magiche e sospese. Un contingente di soldati che deve controllare il confine e quel vuole passare incontrollato e in mezzo a loro esplode - e infatto c'e' un'esplosione - una tensione insostenibile, per alcuni. Cultura europea, profonda, seria. Finale aperto. Da non lasciarsi scappare
Il Comune di Roma rende omaggio al Film Morettiano In Assoluto, Ecce Bombo, ma nessuno del cast viene invitato, o si degna di andare visto quanto conosco Moretti e gli altri avendo fatto parte del cast. Contento che la fiduciosa Nicoletta, li' con la figlia Elisa, mi dice dei molti giovanissimi presenti, certo un vanto per il critico cinematografici, dicono e dice lui, Mario Sesti e per l'assessore, in primisi scrittore, Cristian Raimo, un pilastro letterario italiota. Una domanda: se si celebra un film regista e interpreti non dovrebbero essere presenti per raccontarne la nascita e lo sviluppo o "non servono a niente"? Il percorso della nascita del film dalle voce di Moretti, appasionato cultura di vero Cinema, e gli altri no? Meglio Sesti e Raimo? Buona fortuna.
Solo "quel disgraziato sito di Dagospia" del mio amico sanorenzino Roberto D'Agostino, che i 10 maggio parlera' all'universita' di Oxford, essendo romanista - non avendo soldi, io nemmeno la televisione, le partite le vedevamo sul televisore di casasua, si ' ricordato della bella, speciale serata, al Puff del defunto Lando Fiorini, romanista doc, dedicata ad Agosino Di Bartolomei, il capitano del secondo scudetto. Presenti tutti. La bellissima vedova Di Bartolomei, il vice dell'allenatore dello scudetto Nils Liedholm, Luciano Tessari, giornalisti di lunghissima e provatissima fede, vale a dire Paolo Franchi, del Corriere della Sera, e Lucio Caraccciolo, di La Repubblica e Lines, e tanti altri che hanno affollato lo storico cabaret trasteverino per ricodare un'Uomo Vero, una Persona Seria. Il Capitano. non Er Capitano. Agostino era un giocatore di calcio, non un mago. Posso confessare una cosa? Quando veniva assegnata una punizione, che avrebbe invariabilmente tirato lui, ci si affannava a chiamare, sgolandosi, "er bibitaro" perche' Di Bartolomei non ne sbaglio' mai una quindi ci si poteva rifocillare, i piu' danarosi e avventurosi col mitico "caffe' Borghetti".
Domani faremo un po' di cifre e registreremo parole illustri. Domani. Oggi rido troppo. E mi godo il romanista Claudio Ranieri.
Sara' una risata che li seppelllira'.
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