Tuesday, 23 April 2019

Il ritorno dell'ingordo

Il ritorno dell'ingordo

Quando ero piccolo, ad Arenzano in provincia di Genova, ci andavo con degli scarponcini di cuio, foderati di pelle di lepre, che si chiamavano "polacchette", e pesanti calzettoni di lana e se mia madre, la pazientissima, dolcissima, orgogliosissima del suo pupo Paoletto, Orlandina, detta Dina, non mi accontentava erano urla altissime che scuotevano il golfo del Tigullio. Sono stato sempre testardo,  e bastian contrario. Me ne faccio. me ne sono sempre fatto, un vanto. Quindi ho deciso di fesreggiare la santa, santa non si sa perche', pasqua preparandomi una superminestra al Cashel blue, sorta di gorgonzola piu' forte, pasta, pastine, dado vegetale e varie salse. Risultato finale? Un'attentato, un'insulto all'amico a quattro zampe. Due capaci scodelle ho ingurgitato. Risultato? Due giorni terribili, preoccupazione, uso casalingo della sedia a rotelle, viscere in fiamme. Pasqua e pasquetta di passione vera. Tutto passato, sembra. Sole alto in cielo, e caldo. Calma. Da domani pioggia & freddo nuovamente. Per quello che spero di venire a Roma dopo il 12 maggio, dopo la visita al mio simpatico neurologo, io lo penso come folletto, il professor Neil Tubridy, autore di un grande, e di facile lettura, libro sulle sue esperienze di studente, giovane dottore e ora luminare. Judt one more question, pubblicato da Penguin Ireland. L'editoria italiota, giustamente dal loro punto di vista, lo ignorera' ma se sapete la lingua inglese, e la leggete, dovete farvi un regalo, compratevelo e leggetevelo. Un libro, anche molto personale e sentito, che scolpisce, e colpisce, dentro.

Ho molta curiosita' di rivedermi la "bell'Italia" dei 151 minuti di Loro, il film del nuovo maestro del cinema italiano, scrivono i Critici Italiani e lui ci crede, Paolo Sorrontino, maradoniano di provata fede. In Italia nelle sale ando' come Loro I e Loro II ma visto il miserabiele risulato raggiunto per l'estero si e' optato per una sola versione, ampiamente sforbiciata, dove come sempre sfavilla Tony Servillo, il cinema di Sorrentino. Sono curioso, io solo pero', e forse mio cognato Angelo, nato in Galles da genitori scappati, all'inizio del secolo scorso, dalla provincia parmense ridottaalla fame e mai tornati indietro. Lui ha il mito, e l'orgoglio, di essere un po' anche italiano. ha anocora la bicocca familiare semidistrutta nell'appennino prmense quindi e' bene vedergli anche l'Ita-glia di oggi, l'Ita-glia berlusconiasana.

Ieri ho visto Greta di Neil Jordan. Con Isabelle Huppert e Chloe Grace Moretz. Sono ancora troppo scosso per poterne parlare approfonditamente,  lucidamente, lungamente. Per me un thriller supetlativo.

Niente paura, il nuovo stadio della Roma si fara'. Parola di James Pallotta, presidente e "redegli hedge funds". Arrivera' Sarri, ieri sera apostrofato come "italiano di merda" dopo il praggio a Londra, col Burnsley che stava lottando per non retrocedere, o la coppia De Rossi - Totti, andra' via il direttore sportivo  Frederic Massara, piu' Zaniolo e Manolas, arriveranno in tanti e tanti. Tutti giovanissimi tuti campionisssimi. A maggio l'amico Corrado al Celio mi avvicinera' e furtivamente mi chiedera' "'a Pa', ma quant' e' forte la Roma quest'anno? Dove andremo con questa squadra?"

Sara' una risata che li seppellira'

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