Saturday, 16 January 2016

The revenant

The revenant

The revenant e ' il film che dovrebbe finalmente regalare il premio Oscar a Lonardo Di Caprio. E Alejandro Gonzales Inarritu, autore della recente fantasia urbana Birdman con Michael Keaton e Edward Norton, andrebbe accusato di ripetuto tentato omicidio. Si' perche' girare un  film in quelle condizioni e girare quelle scene estreme, che ci si chiede per tutto il film come le abbiamo potute realizzare, ha significato mettere a serio repentaglio la vita di Di Caprio che qui ha mostrato non solo i suoi straordinari occhi, e fisico appesantito,  ma anche la tempra teutonica che gli ha dato la madre. "Tetesca di Germania" come si dice a Roma. C'e' poco da esaltare la sua prestazione artistica ma quella umana, il suo fisico, la sua resistenza. Capisco che il cinema e' fatto di trucchi ma credo che certe sofferenze che si vedono ci siano state davvero e che per cast e troupe il soggiorno in Argentina, dove il film e' stato girato, non sia stato rose e fiori. Storia vera, bello il libro di Michale Pulche che l'ha scovata e raccontata, e terribile. Homo hominus lupus davvero. Un cacciatore di pelli, si parla degli anni intorno al 1890, viene lasciato per morto dai suoi compagni, che gli uccidono anche il figlio avuto da una donna Pawnee ammazzata dall'esercito inglese, sopravvive e si vendica. In 157 minuti  che scorrono dolorosi e insanguinati  mentre il pubblico tira il fiato e chiude egli occhi, spessissimo. Che Gonzalez Inarritu,messicano diventato uno dei nomi preziosi di Hollywood, fosse geniale lo si era capito dal suo primo film, Amores&perros, ma mai si sarebbe pensato che fosse  cosi' strenuamente impegnato nella scalata alla macelleria della "Mecca del cinema" ridotta a questo pur di vendere qualche biglietto visto che film chiaccheratissimi e attesissimi, l'ultimo Star Wars, sono costati centinaia di milioni di dollari  e si sono rivelato veri e propri bagni di sangue. La corsa al titolo, sembra ambitissimo, di "primo macellaio di Hollywood"Gonzalez Inarritu la fa con Quentin Tarantino e il attesissmo The fateful eight. Dopo averli visti uno di seguito all'altro penso che meritino 4 Oscar 4. Uno per il Maestro Ennio Morricone, per la colonna sonora del film di Tarantino, uno per Di Caprio, per il coraggio estremo dimostrato nel girare il film uno per l'emoglobina che scorre a fiumi nei due film e uno per la neve. Quella del Wyoming, per Tarantino, e quella argentina, ma dovrebbe rappresentare quella nordamericana, nel film di Gonzalez Inarritu, Io premierei quella del funambolico Tarantino, coltre bianca che accarezza. Ma puo' anche uccidere. Faranno e fanno discutere ma almeno raccontano storie, quella sua, originale, Tarantino deve addirittura spiegarla con la sua voce, e sono due film. Fatti, pensati e realizzati da persone. In carne e ossa. E sangue, tantissimo, fortunatamente solo sullo schermo. Di Caprio che ieri ha presentato il film a Roma alla veltroniana, inutile Casa del Cinema, e' stato preso d'assedio da migliaia di fans e credo che abbia provato un po' paura. Come sul set.

Posso fare qualche ringraziamento? No? E  chi se ne frega. Al mio amico Roberto D'Agpostino che mi ha chiesto di scrivere su Dagospia circa l'improvvisa morte di David Jones/Bowie, ai tantissimi che mi hanno scritto per complimentarsi e a Francescco Adinolfi che cura il supplemento Alias de Il manifesto - quotidiano comunista. Spero mi facca continuare a scrivere. E magari non solo in occasione di morti rock. Grazie anche alla splendida, severissima Norma Rangeri, che dirige il quotidiano saldamente comunista, per non aver fatto una piega, lei nota per la sua intransigenza, quando Adinolfi ha fatto il mio nome. io, vecchio transfuga anarchico. Grazie, grazie, grazie.

Domani contro il Verona Hellas debutta il nuovo allenatore dell'A.S. Roma., Luciano Spalletti. Che laicamente speriano non riporti la chiesa al centro del villaggio, come si vantava di aver fatto "il nostro Ferguson" Rudy Garcia dopo 10 vittorie consecutive, perche' edificio e villaggio sono ormai polverizzati. I segnali positivi, per chi ama ed e' tifoso dell'A.S. Roma e lascia la magia ai maghi, ai cialtroni e ai truffatori, ci sono gia' tutti. A cominciare dal nuovo/vecchio staff. Formazione ok ma uno lo avrei lasciato in panchina, a casa, a Roma, a Trigoria. Lo so che ora non e' tempo di polemiche e scontri  ma uno che anni fa ti ha costretto a lasciare, insieme a un'altro che ora appare amico e sorridente sodale, non lo avrei portato in gita nella citta' di Romeo&Giulietta.

Ricordate, sara' una risata che li seppellira'.

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