Sunday, 7 February 2016

E' morta Tecla Dozio

E' morta  Tecla Dozio

E' scomparsa una gran persona. Una persona seria. Una che ebbe il coraggio di andare controcorrente in un Paese in cui si va sempre e soltanto con la corrente. Una signora che a Milano apri',nei primi anni '70. La Sherlockiana, la prima libreria italiana dedicata alla letteratura poliziesca. Adesso tutti scrivono e leggono e comprano libri polizieschi ma in quegli anni, e prima, era piu' facile e semplice, meno rischioso, dire che una persona era dedita agli stupefancenti o praticava l'omosessualita' che confessare di leggere la letteratura poliziesca. I "gialli", nome derivante dal colore della copertina del settimanale varato dall'editore Arnoldo Mondadori negli anni Trenta, in piena era fascista che gli vieto', dopo pochi anni, di indulgere in storie troppo sanguinarie e di privilegiare autori italiani, e questi ci regalo'  scrittori sopraffini, primo tra tutti Giorgio Scerbanenco. La signora Dozio era gentile e cocciuta e colta, non sempre sono state rose e fiori ma alla fine l'ha avuta vinta lei. Il "giallo", il detestabile, spregevole "giallo" finalmente e' diventato letteratura poliziesca. Ed e' entrato anche nelle universita', soprattutto all'estero. Fautrice di una scuola italiana della leteratura poliziesca, aiutava e incoraggiava e leggeva e dava giudizi, sinceri e veri, su manoscritti e libri nuovi che le venivano dati in lettura, Volontaramente ontana dalle luci della ribalta, si illuminava quando si confrontava con un'interlocutore preparato e non gli innumerevoli organizzatori&organizzatrici di feste, festivals e saghe letterarie che ora incorporano il genere poliziesco perche' ormai porta tanto pubblico, pagante, ma non sanno nulla di nulla e spocchiosamente lo nascondono. Una volta, questo ' solo un'episodio spassoso, a un festival letterario con lei mi trovai a fronteggiare una bella e vuota organizzatrice che discetteva e discetteva. Non la finiva di parlare. Ci guardammo perplessi circa le incredibili castronerie che la bella analfabeta ci stava propinando poi io la interruppi e le chiesi, guardando la signora Dozio, cosa ne pensava  del maestro arabo, autore di classici polizieschi, Mohamed 'Nsah Nullah. E la bella parti' e si infervoro' a spiegarci quanto era importante per l'emancipazione del mondo arabo e per le lettere arabe. Sorridemmo e la lasciammo li', la Dozio ed io. Lei resto' a cogitare e sviscerare. La Dozio fece molto anche per far conoscere autori stranieri che poi sarebbero diventati dei classici, tipo il tedesco Jacob Arjuoni e lo statunitense Jeffery Deaver tra gli altri. Soprattutto verra' ricordata perennemente per aver sdoganato un genere letterario, dandogli il rispetto che il mondo gli ha sempre dato ma non in Italia. Ora no, e' diverso, finalmente, il successo interplanetario di Andrea Camilleri, e l'estrema bonta' degli autori Sellerio, sta a dimostrarlo. I tempi in cui la mia buona e cara amica. ora scrittrice sopraffina, Diana Lama, cardiochirurga napoletana, leggeva i "gialli" mettendoli tra le pagine di grossi romanzi "seri" o quando il sottoscritto si senti' rifiutare sprezzantemente l'ipotesi di tesi di laurea - controntare la letteratura "alta" statunitense, autori come Ford Fitgerald, Faulkner, Dos Passos, Hemingway, West per fare qualche nome, con quelli della cosidetta "letteratura di consumo", o "bassa", come Dashiall Hammett, Chandler, Van Dine, pseudonimo dell'autore delle avventure di Philo Vance, Carroll Dent, Ellery Queen e Rex Stout, sempre per fare qualche nome - dal mio chiarissimo professore Agostino Lombardo, sono morti e sepolti. Passati e dimenticati. Finalmente, fortunatamente  e meno male. E grazie anche a pochi coraggiosi come Tecla Dozio. Che, con Alberto Tedesch, Gianfranco Orsi e Lia Volpatti del settimanale Il giallo Mondadori, hanno dato dignita' a un genere letterario, il poliziesco, nato con Edgar Allan Poe. Certo, se Tedeschi avesse editato con maggior cura non starei a rileggere in inglese. Non usava la penna ma l'accetta. Comunque grazie Tecla, grazie Alberto, grazie, Gianfranco grazie Lia.

Complimenti all'Italia del rugby. Quasi quasi batteva la Francia, irriconoscibile, ma grandissima prova degli Azzurri allenato dal farncese Brunel. A quando l'ormai meritato successo nel Torneo delle Sei Nazioni? Irlanda - Galles tra poco ma la vedo durissima per gli uomini di Schmidt, vincitori delle ultime due edizioni del torneo, contro quelli di Gatland. Mi sbagliero'? Spero proprio di si. Up Ireland.

Ricordate, sara' una risata che li seppellira' 

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