Totti
Oggi non e' giorno di chiacchere. Francesco Totti, il giocatore forse piu' rappresentativo dell' A.S. Roma, lascia la societa'. Dopo 30 anni.Ne so qualcosa io che lasciai quel foglio di carta dove lavoravo dopo 33 anni. Capisco cosa sta provando e provera' e, in parte, sono contento perche' in curvaSud con Daniele De Rossi andra' a vedere, per molto poco, la nefanda A.S. Roma di proprieta', nebulosissima, italoamericana. Pensata, voluta e svenduta tra Londra e Boston. Vengo da un'alyro mondo e un'altro giornalismo ma ai miei tempi, fatto l'acquisto da Rosella Sensi insolitamente silenziosa nonostante il forzato addio del figlio/fratello Francesco, si andava immediatamente a Boston prr sincerarsi delle enormi disponibilita' della cordata italoamericana, vale a dire il sempre inutilmente sorridente James Pallotta presentato dal Corriere Della Sera edizione romana come "il re degli hedge funds" dal "collega" Luca Valdisseri. No. Otto anni di chiacchere, otto anni persi, innumerevoli grandi campioni e campioni svenduti,valanghe di rottami pagati e stipendiati a peso di platino. ora ha parlato, il re e la sua miserabile "corte dei miracoli" sono nudi lordi e scorticati. Ben venga una nuova proprieta' e giocatori romai e romanisti. Visto il viola Federico Chiesa ieri sera? Visto bene? Ma nel vivaio romanista, escluso Christian Totti, quanti ce ne sono come lui? Paulo "Zorro" Fonseca? Non e' il momento di ridere a crepapelle. Oggi viene cacciato dall'A.S. Roma un romano e romanista.
Sara' una risata che li sepellira'.
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