Wednesday 31 March 2021

L' algoritmo

L'algoritmo Prima era solo un termine matematico ora,invece, e' tutto. E si vede. Muore Luigi Vaccari, Gigi, il direttore Vitttorio Emiliani, che lo aveva nominato caposervizio del servizio Spettacoli, scrive un bel pezzo poi pero' chi impagina si affida all'algoritmou Italialiberaonline.it esce il volto di uno sconosciuto. Complimenti. Thiago Pinto, drettore sportivo dell'A.S. Roma dei Friedkin, i giocatori a acquistare li scegliera' attraverso l'algoritmo. Andiamo bene. Non c'e' mai fine alla stupidaggine. Fatto, ovviamente, salvo l'algoritmo. Sto assai male. 66 anni di colite spastica acuta, 22 anni di sclerosi multipla e uno di infezione urinaria. Tre mesi col catetere. Cristo. Scusate. E narcolessia nel pomeriggio. E insonnia la notte. Gamba destra inservibile e dolorosissima. Scusate. Sara' una risata che li seppellira'.

Tuesday 30 March 2021

Un giornalista

Un giornalista Aveva 86 anni e se ne e' ndato di notte. Attacco cardiaco. Cosi' e' venuto a mancare Luigi Vaccari. Cronista di valore e poi capo delle pagine degli Spettacoli e poi della Cultura de Il Messaggero. Giornalista. Altri tempi. Dovrei scrivere, da quando Marco Molendini mi ha dato la notizia, ma mi e' difficile. Gigi, e' durissima. Troppi ricordi che si intrecciano con u mondo scomparso, inghiottito dal pettegolezzo, le non-notizie, le "inforazioni industriali". Gigi, non ti perdi, perdiamo nulla. Ricordo solo che, lavorando al servizio Regioni,timido entrai nella piccola redazione degli Spettacoli e gli chiesi, timido io e timido lui, se gli sarebbe iteressato publicare due miei articoli sui concerti di Frank Zappa, all'Hallenstadion di Zurigo, e Bologna rock nell'allora comuistissima Bologna. Mi stette a sentire, mai aggrotto' le sue cespugliose sopracciglie, e mi disse di si. "Magari 80/90 righe l'uno, va bene Zaccagnini?". Bene? Impensabile. Detto fatto. Pochi giorni glieliportai e lui, lettili, mi disse "bravo" e li publico'. Suscitando le ire funeste dei notabili del giornale, offesi a morte dalle ultime parole del pezzo su Zappa, mio eroe assouto insieme a George Ivan Morrison, Van Morrison per tutti. "Grazie, fottutissimo Frank". Nei corridoi mi vedevavo male, i piu' alti in grado mi insultavano addirittura. Andai da lui, giovane giornalista, e gli chiesi che fare e lui, calmo, alzo' gli occhi dal pezzo chesstava leggendo e correggendo e mi disse "fottitene". Parola che non mi aspettavo di sentire da una persona cosi'a modo. Con Marco Molendini, e pochi altri, abbiamo cercato di ricordarcelo ma no, no, no, sono troppe le cose che vengono alla mente. E tutte positive. La stretta amicizia con Aroldo Tieri - Molendini conio' l'esilarante termine GigiArolodo - le passeggiate fino a Vigano', accanto al cinema Quirinetta, negozio elegantissimo e costosissimo, e quelle, solo lui ed io, fino alla pasticcieria austriacca, o ungherese, dove, con grandi sensi di colpa, chiedevamo all'austera, massiccia commessa gli hipperollen e lei, pronta e severa, si rivolgeva a voce alta al laboratorio gridando "hipperollen due", il proseguemento della passegiata fino al negozio delle poltrone FRau che mi lasciava estasiato e lui che sempre mi diceva "a Pa', non ti preoccupare, n gioro te la comprerai". Questo, caro Gigi, e' un periodo molto lungo, lo so, ma quante volte ti ho sentito difendermi dicendo "e' il suo sile, voi lo avete?". Gigi unico. E quando uscivamo - lui, Marco ed io - dal giornale ed eravamo in una discussione sulle pagine del giorno successivo e lui ci lasciava a bocca aperta perche' correva per via del Tritone per prendere l'autobus che lo avrebbe portato a casa, a via Carlo Poerio e Monteverde Vecchio. Ora basta, a Zaccagni', dico in tanti. No. Un giorno viene in redazione e mi da' unnastro. "pa' senti unn o' e dammi ungiudizio, e' i figlio del mio maellaio, ha otto anni, mi sembra che suoni molto bene ma tu sei l'esperto". Io l'esperto? Non scherziamo, quel bambino era Alex Britti. Gigi hai confezionato le migliori pagine degli Spetacoli e della cultura nell'ultracenenaria storia de Il Messagggero e io,ascoltando Zappa e piangendo come solo un 72enne malato puo' fare, ti saluto. Mi hai reso la vita piu' bella. 'A Gi', ma pe' davero. Sara', maledizione, una risata che li seppelira'.