Un.attrice
A 63 anni se ne e' andata l'orvietana Anna Marchesini. Attrice a tutto tondo che con Massimo Lopez e Tullio Solenghi, il Trio, fece ridere con classe e gusto l'Italia, un Paese che cominciava a cambiare in modo sgangherato. Per questo, e la depressione di cui soffriva da sempre e un matrimonio finito male e un figlio che non stava bene sin dalla nascita e l'artrosi deformante che poi l'ha voluta a se', si era lentamente ritirata dalle scene preferendo lo scrittura. Scrivere. E anche li', leggetela e poi decidete, si era fatta valere senza spogliarsi e senza urlare a vanvera, concionare. La Marchiesini fa parte di quella gente di cui ci sarebbe un disperaro bisogno e il cui numero si sta assottigliando terribilmente. E l'annuncio stringato del fratello Gianni dimostra che e' una qualita' di famiglia. oserei dire umbra.
Spiaggia a mano armata, edito da Rizzoli Max. e' l'ennesimo romanzo di Umberto Lenzi, maestro del cinema omaggiato ovunque meno che in Italia dove e' nato a Massa Marittima nel 1931. Certo pensare che giurato di Venzia e' Giancarlo De Cataldo, a cui il libro e' dedicato, fa venire i brividi ma tant'e'. Negli altri Paesi ci sono le giurie festivaliere che sanno di cinema, a Venezia Chaira Mastroianni, figlia di Marcello Mastroianni e Catherine Deneuve e basta, Laurie Anderson, musicista/perfomer e vedova di Lou Reed. e Romanzo De Cataldo Criminale. Bah&boh. Comunque il libro, protagonista sempre il simpatico Bruno Astolfi, ex poliziotto antifascista, stavolta ha che fare col set di Tombolo paradiso nero, film dl 1947 di Giorgio Ferroni sui traffici loschi&loschissimi del dopoguerra che si svolgevano nella pineta omonima. Tratto da un reportage di Indro Montanelli il film e' bello, cupo ,drammatico'. Riuscito. Cosi' come il libro perche' Lenzi e' un campione vero. Di quelli, ahime', senza valore in qiuesto mondo inutile perche'. cosi' come quando faceva cinema. non ha, non vuole avere perche' a 85 anni non deve spiegare chi e' a nessuno, il press-agent giusto, quello che martella per le nullita' strillate. Il film di Ferroni si avvalse di un grande, come al solito, protagonista, Aldo Fabrizi, l'indimenticabile don Pietro di Roma citta' aperta di Roberto Rosssellini, primo ciak., con Maria Michi, a via degli Avignonesi, vicino a via del Tritone. Libro e film sono godibili assai, soprattutto il libro che vede comparire personaggi come Montanelli, Fellini, Sonego, Malaparte/Suckert, Franca Marzi e tanti altri che hanno fatto la storia del miglior cinema italiano. Libro e film da non perdere. Parola mia.
Consiglio gastronomico? A via degli Avignonesi c'e' Le Colline Emiliane, originariamente di Trento&Onorina. ora gestito dal mio amico Massimo, gran lettore ed esperto di letteratura poliziesca. Mangiare in quelle due stanze e' un'esperienza unica. E se ci andrete mai fate il mio nome al marchigiano Massino o alla moglie, che ogni mattina sceglie le verdure al mercato di via del Lavatore sotto le mura del Quirinale ed e' figlia di Trento&Onorina, al loro aitante figlio o alla bellissima moglie.Non fatevi mancare niente, sono ragionevoli col conto. e poi mi saprete dire.
Aldo Fabrizi non era solo un grande attore, ingiustamente bollato come "fascista" dall'insulsa intellighentsia comunista, era anche un grande cuoco, la pastasciutta era la sua specialita', e un signor poeta. In romanesco. Come Belli, Pascarella e Trilussa. Un'esempio? Questa poesia.
Er mortorio
Appresso al mio nun vojo visi affritti
e pe' fa' ride a 'st'occasione
faro' un mortorio con consumazione
in modo che chi venga ne approfitti.
Pe' incenso, vojo odore de soffritti
'gni cannela dev'esse un cannellone,
li nastri sfoje al'ovo e le corone
fatte de fiori de cocuzza fritti.
Li cuscini timballli de lasagne.
da offri' ar momento de la sepportura
a tutti quelli che "sapranno" piagne.
E su la tomba mia, tutta la gente
ce leggera' 'sta solo dicitura
"Tolto da questo mondo troppo al dente".
Il corteo funebre di Fabrizi si tenne a piazza di Campo' de Fiori. Gremitissima. Un giro di piazza con la bara su un "borticela", la classica carrozza di piazza romana. Per ricordare la sua interpretazione, L'ultima carrozzella. Comunque non perdetevi la lettura, almeno, di Ci avete fatto caso? edito da Mondadori nel 2002.
Per festeggiare i prossimi successi, vincere lo scudeto se lo sogna da tre anni, il "re degli hedge funds" James Palllotta ha portato tutta la squadra a mangiare al ristorante delle sorelle, e non il suo perche' lui e' un monarca, e si e' fatto intervistare da Neinggollan per Roma Channel. Intervista di 9 minuti. Nel frattempo Diawara del Bologna e' diventato un giocatore del Napoli. Pagato 15 milioni di euro subito. Sabatini, noto come "la Volpe". lo voleva a Roma per 2 milioni di euro adesso e poi...Nel frattempo dopo Rudige si e' rotto, in allenamento, anche il nuovo acquisto, il portoghese Mario Rui. Il giocattolo A.S. Roma e' irrimediabilmente sfasciato, cercate di capirlo. Lo dico a voi dei GGI e GGSI. E a Pallotta, Baldissoni, Sabatini, Totti e De Rossi. Come si dice a Roma, e non a Boston, "a rega' damose 'na mosse, levamose da li..."
Sara' una risata che li seppellira'
No comments:
Post a Comment