Monday 12 February 2018

Makala e Glory

Makala e Glory

In attesa di godermi i capolavori annunciati The shape of water del messicano Gillermo Del Toro con, su tutti e tutte, Sally Hawkins, E Ladybird di Greta Gerwing con una stepitosa Saoirse Ronan, alla su terza nomination all'Oscar, accontentiamoci che fanno male - no, bene, benissimo - alla razza umana e alla sua emancipazione. Makala, che vuol dire carbone in Swahili, e' un potente documentario del francese Emmmanuel Gras circa la vita, dire difficilissma e' davvero poco, del 28enne congolese Kawbita Kasongo. Dire che uno dovrebbe verognarsi di quel che vede e sente e' proprio. Il cinema degli ingiusti se sibanchetta, anche una bambina piccola, con un topo arrostito. Risparmio la storia ma inviti, ordino tassativamente a vederla perche' si capisce che, alla fine, l'Africa vincera'. Non si puo' soffrire cosi' in silenzio. Basterebbe vedere la scena della farmacia, con i farmaci ampiamente scaduti farmaci e veduti alla rinfusa e senza ricette alcuna, per indignarsi, vergognarsi profondamente e chiedere umilmente scusa. Ma gli africani non penso ne abbiano bisogno. No. non ne hanno bisogno. Con la forza del sorriso, della fatica, dell'amore, di un lavoro sovraumano si stanno avviando a vincer e. Finalmente. Cosi' come, alla fine, vince l'umile e solitario ferroviere balbuziente di Glory dei romeni Krist ina Grozeva e Petar Valchanov, gia' autori del delizioso The lesson del 2014 . Storie di ordinaria burocrazia corrotta, tutto il mondo e' paese, e di onesta' specchiata, qui resa esilarante dalla devastante balbuzie del protagonista. Quando tuto sembra perduto e lo spettatore attende una fine terribile della pellicola ecco la sorpresa. Ricompare il famoso Glory, l'orologio sovietico Slava che il  padre aveva regalato al figlio bambino e che tante disavventure ha przovocato. Finale giustamente devastante per i tecnocrati impegnatissimi, tra l'altro, in un dfficilissimo processo di inseminazione artificiale, il quarto. Vedrete anche voi, e solo dagli occhi del ferroviere, che non servira'. Ma che film, che storia, che attori, che registi. Verra' verranno mai presentato in Italia? Ne dubito moltissimo. Comunque fossi a Roma mi studierei bene la programmazione del Nuovo Sacher. Sala cinematografica gestita, ormai da anni, di unoc he ama e fa cinema, Giovanni "Nanni" Moretti. Amico di Paolo e Vittorio Taviani, comincio' come loro aiuto regista. No, no, lui a cannes non ha ringraziato Er Capitano, l'ex Pupone, Totti. Il grande autore partenopeo Paolo Sorrentino, che conpare nelle prime scene de Il caimano, dopo la vittoria all'oscar per La grande bellezza si affretto' a ringraziare Diego Armando Maradona. Come dicono in Francia "noblesse oblige". Moretti due Palme d'Oro e Sorrentino un'Oscar. Daje Nanni sei tutti noi. E fai vedere ai romani, agli italiani tutti, Makala e Glory.

La Roma straccia il Benevento, ben ultimo in classifica, 5 a 2, il giovanissimo turco Urcan segna due reti e un'altra ne proprizia, a febbbraio finalmente segna, su rigore, Defrel, la squadra si lanciaprepotentemente verso la prossima Champion's League, come se questa l'avesse gia' vinta. Insomma, domenica trionfale. Almeno fino a domenica a Udine, l'Udinese. Attenzione che Di Francesco e' diventato aziendalista quindi occhio ala bilancio e via, ancora una volta, i "pezzi forti", si fa per dire. E lotta al coltello anche con Inter e lazio e Milan e Sampdoria e Atalanta per il terzo posto. A Urcan, talentuso e un campione  dicono, ha voluto parlare il diytatore turco Erdogan e questo  a me fa profondamente orrore, rabbia e schifo. Io sono un tifoso romanista.

Sara' una risata che li seppellira'

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