Effetto notte

Effetto notte Puo' un film restare inchiodato nella mente in una persona? Se e' buono, di qualsivoglia genere, certo che si. Se poi e' un film che parla di cinema sicuramente. E' il caso di uno dei tanti capolavori di Francois Truffaut Effetto notte del 1973. 111 minuti di puro piacere con un cast strepitoso che va dall'inglese Jacqueline Bisset, bellezza celestiale, all'italiana Valentina Cortese, bellezza evanesente, ai francesi Jean Pierre Leaud, l'Antoine Duinel dei prmi film di Truffaut, a Jean Pierre Aumont a una giovane, ma gia' bravissima,, Naathalie Baye. Film nel film, si diceva, che mostra come nasce un film, la fatica che c'e' dietro ogni inquadratura, i rpensamenti, il paziente lavoro di squadra, i difficili equilibri che poi portano alla realizzazione della pellicola. Un'opera, Effetto notte, quasi psicanalitica, che scava dentro i personaggi, ne mostra i meccanismi piu' intimi. E per degli amanti della Decima Musa, come il sottocritto e la sua amica Antonella, chiari riferimenti alla miglior storia del cinema. Il fittizio film, Pamela, e' girato in uno dei primissimi studi cinematografici del mondo, La Victorine di Nizza, dove giro' i suoi indimenticabili capolavori, L'atalante e Zero en conduit, il regista Jean Vigo, compagno anarchico militante, che viene immortalato anche in una scena in cui viene ripresa la targa a lui dedicata, rue Jean Vigo, dalla citta' garibaldina e poi il Fracois Truffaut bambino che camminando di notte per una strrada che lo portera' a un cinema chiuso da dove rubera'lefoto pubblicitarie del film in programmazione - Quarto potere/Citizen Kane, di e con Orson Welles - grazie al'abile uso di un bastone leggero, chiaro rimando al bastone che usava Charle Chaplin - Charlot nelle sue comiche e nei suoi film. Un'opera, Effetto notte, che appaga ogni senso. Un film, come il successivo Lultimo metro, che resta dentro, con noi. Merci, monsiieur Truffaut, morto, purtroppo, troppo presto. Sara' una risata che li seppellira'.