Thursday 12 July 2018

Ritratto D'Autore

Ritratto D'Autore

Il ragionier, come me ma assia piu' bravo, Roberto D'agostino il 7 luglio ha compiuto 70 anni. Non i "primi 70 anni". Non personaggio ma persona. Che e' partita da San Lorenzo, quartiere operaio per eccellenza come il mio Trionfale, ed e' approdato prima a via Condotti e poi sul lungotevere. Amico mio e di Renato Fiacchini, in arte Zero, ma anche di Francesco Cossiga e Federico Zeri. E m'ai detto cotica, o cazzo, come si dice a Roma dove siamo nati. Pensando a cosa scrivere di lui mi e' prepotentemente venuto in mente che Roberto, lui, dovrebbe scrivere una ponderosa autobiografia - suggerirei come titoli A 'nvidosi. Me so fatt' f so che non ha tempo ma lo deve trovare -atto da solo, Fijo de 'n dio minore, Una vita da Oscar (da bagno) - battuta tutta sua - Impicciatevi degli affari miei, Sesso, verita'&rock'nd'roll per dirne solo alcuni- in cui mettere dentro, stritolare tutti e tutto. Zibaldone Dagostinano. Potrei scrivere per ore e giorni e mesi ma 54 anni di amicizia unica non basterebbero a catalogare i ricordi che ci uniscono inestricabilmengte nonostante io vivo a Dublino. Solo dico, e lui puo' confermare, che mai l'ho chiamato "tartaja" o "quattrocchi" e che sono sempre stato stupito dalla sua straordinaria bravura a scuola. All'esame di maturita' tecnica - lui e io nonandavamo in nessun liceo, i nostri non se lo potevano permettere - per ragonieri, lui celia, fa spallucce - dice sempre "ma che stai a di'? Te sei rincojonito? Tu nun ciai la sclerosi mulipla, ciai l'arteriosclerosi" - prese 1o in tutte le materie, sfogliare la collezione del defunto La Domenica del Corriere, un bel, perentorio 10. Ma i capelli lunghi e la barba prima, lui ed io, e poi a politica, il vestiario, ora i suoi tatuaggi, non ci hanno mai preso sul serio, siamo sttai sempre tappezzeria. Io ancora ora, lui con la tappezzeria, e non e  solo quella, ha incartato tutto e tutti. Di una cosa, da giornalista professionista che ha sofferto come un cane bastonato per tutta la sua vita professionale, sono particolarmente contento e grato di Roberto: ha distrutto il geniflesso, mellifluo, servizievole  Grande Giornalismo Italiano maestro nell;pccultare notizie e pettegolezzi. Di ogni e qualsivoglia genere e tipo. Come me irruento antiintellettuale antistato. se e quando oggi mi leggera' gli auguro una buona, parca e non porca, colazione o pranzo, i signori che lavorano con lui sono stepitosi. A lui, la moglie Anna, la roccia sulla quale ha basato le fondamenta ci Dagospia, e al geniale figlio Rocco. Come il padre di Roberto, che ciaveva du' mano cosi' eessendo operaio metameccanico  non l'abruzzese Siffredi, un'uomo chiamato cazzo. Che dire di piu', Robe'?  It's only Roberto D'Agostino but I like, like it, like it. Yes, I do.

Sara' una risata he li seppellira'.
(Aho', questa e' der compagno mio anarchico Mikhail Bakunin, nun  ce prova').

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