Monica 90
Non lavorava piu' da 2001 a causa diuna malattia neurologica degenerativa ma Monica Vitti, nome d'arte di Maria Luisa Ceciarelli, rimarra' ben fissa nei cuori di chi ama il Cinema. La Decima Arte. Prima musa di Michelangelo Antonioni - L'eclisse e Deserto rosso - poi regina indiscussa, unica donna, della formidabie stagione della "commedia all'italiana", la Vitti lascia piu' di 50 film imperdibili. In un'epoca dove regnano le piattaforme - attenzione che nell'ultimo anno Netflix ha perso il 20% dei guadagni - lei non c'entra proprio, se pero' si vuole vedere al lavoro una signora Attrice ci si rivolga a lei. Sia come attrice drammatica che, soprattutto, comica. Un'Artista ammirata e sentita tanto e' vero che il prestigiosissimo Corriere della Sera ha intitolato parte del sui necrologio online "Travolti da un'insolito destiino..." l'interpretazione piu' celebre di Monica Vitti" corredandola con la foto dei dueattori che rcitarono nel film di Lina Wertmuller, cioe' lo spezzino Giancarlo Giannini e la milanese Mariangela Melato. Insulto. E poi gli editori, giovani e vecchi, si lametano che non si vendono piu' giornali. Verrebbe da dir loro, come cantava insieme ad Alberto Sordi in Polvere di stelle, "ma 'ndo vai si la banana nun ce l'hai". Appartata, borghese, educata, raccolta, nonostante la sua inconsueta, profonda bellezza non aveva mai fatto parlare di se'. Cinema e teatro. Sempre con grandi registi. E sempre grandi risate. Adesso ora ne scriveranno di tutti i colori, spacciando per avarizia la sua parsimonia, ma l'importante e' che resti ben fissa nei cuori del marito, Roberto Russo, che l'ha sempre accudita e curata con amore e devozione, e del sul pubblico. A Mo', te salutamo tutti. E falli ride.
Sara' una risata che li seppellira'.
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