Thursday 12 January 2023

Jeff Beck

Jeff Beck Geoffrey Arnold Beck, nato il 24 giugno del 1944 a Willigton, un quartiere assai perferico di Londra, non c'e' piu'. Finito il tour con Johnny Depp un batterio polmonare se lo e' portato via in pochi giorni. Pacificamente. Come e' vissuto. Non si e' mai dato arie ma adesso la gente lo ricorda come "coatto" - in scena si vestiva comodo e senza gusto ma nella vita era un gentiluomo inglese di campagna, dove avitava con la sconosciuta moglie e a fianco, in un'tra magione che aveva acquistato, la sorella - e, ultimamente, come compagno di Depp, impossibile, improbabile cantante. Errore. Beck e' stato il rock, il blues, il funky, il soul. Mai chitarrista e' stato piu' variegato nei generi che ha suonato, mai chitarrista e' stato piu' bravo, piu' preparato, piu' scrupoloso. Dico. come al solito, bugie, "e solite cazzate de Zaccagnini". Giudicate voi. All'inizio degli anni '80 Saint Tropez cerca di lanciare il festival del videoclip, lancio fallito, e per farlo organizza un grande concerto che per la prima volta vede riuniti i tre chitarristi che hanno suonato negli Yardbyrds, cioe' Eric Clapton, Jimmy Page e lui, beck. Bene, Clapton e Page fanno i loro numeri funambolici e poi, inchinando la gtesta e facendosi da parte, annunciano "the master/il maestro" e appare, vestito in modo trasandato, Jeff Beck. Signori, il Rock'nd'Roll. Mise a fuoco il gteatro con Clapton e Page che, come il [pubblico presente, si stropicciavano gli occhi per cercare di capire cosa esattamente stavano sentendo e vedendo. Amava raccontare che, con Clapton e Page, avevano accettato l'invito di Chas Chandler, gia' bassista degli Animals e novello promoter, per sentire un chitarrista nero statunitensem nonche' ex marine, Jimi Hendrix. Folgorati/fologorato. "Vidi Hendrix e capii che dovevo cambiare. Totalmente". E quello fece. Impressionato dall'aver ssentito allla radio, a 6 anni, il chitarrista Les Paul, influenzato da Clive Gallup dei Gene Vincent & The Blue Caps, da allora inizio' a suonare con chiunque. Impreziosendo tutti. Era un tipo difficile? No,era una persona tremendamente seria. E spiritosa. E scorbutica quando le cose non andavano bene. Avete presente Blow up di Michelangelo Antonioni? In una scena suonavano gli Yardbyrds, dove suonava anche Jimmy Page, e lui, che litigava sempre con il regista ferrarese, visto che il suo amplificatore non funzionava com voleva lui, fece a pezzi la chitarra lanciando il manico al fortunato pubblico. Come Hendrix. Appassionato, ossessivamente, di falegnameria e macchine, vecchie macchine che amava riportare in vita, nella meta' degli anni '80 vide la sua mano destra schiacciata dal motore diuna macchina. Carriera finita? Niente paura. Innumerevoli operazioni, riabilitazione maniacale ed ecco a voi Jeff Beck di nuovo. Ho perso il conto del numero di album e cd che ha inciso in gruppo e da solista ma so che, escluso l'ultimo cd con Depp e il penultimo inciso con un trio femminile, innimaginabile ed inascoltabile, ha solo sfornato capolavori caolavori. Senza parlarne mai. Tre ricordi. Lucca, 12 anni fa mi dice il prezioso amico umbro Andrea. Suona lui e poi suonano gli ZZ Top. Colpaccio della D'Alessandro&Galli. Nel bis gli ZZ Top lo invitano a raggiungderli e lui esce dal vecchio, suntuoso albergo davanti sul palco e, vestito impeccabilmente di bianco e col giubbotto, li raggiunge e...si scatena l'inferno. Roma. Dopo uno strepitoso concerto al defunto Tendastrisce sulla Cristoforo Colombo si va a mangiare a un'allora famosisimo ristorante all'inizio della Flaminia. C'e' anche mio cugino, il dentista Davide. Il locale e' una vecchia panetteria e ha una parete di scaffali di legno e vetro. Beck ne e' affascinato. Mio cugino, gterrorizzato, mi indica un grosso topo sotto il tavolino al che, pronti, portiamo l'entusiasta Beck a parlare con i proprietari circa la parete che tanto lo affascina. Scampato pericolo. Inutile dire che le tante domande che Davide, anche provetto batterista e cantante, e il sottoscritto volevano fargli passano completamente inevase. New York, inizio anni '70. Tour col vecchio amico e sodale, nel Jeff Beck Group, Rod Stewart. Tour mondiale ma prima data a New York. Grande successo, superbo concerto, biglietti introvabili per tutti i concerti statunitensi. il giorno dopo, per caso, Stewart e' nella lobby dell'albergo e vede Beck con la valigia. Lo ferma preoccupato, gli chiede cosa fa e lui, tranquillo, gli risponde "torno a casa. Ieri sera al Madison Square Garden - immenso - c'era troppo rumore, non sentivo niente" E torna davvero a Londra. Potenza di un genio. Inarrivabile. La scintilla che, ragazzo, me lo fece amare da subito? Sanremo, anni '60, Yardbyrds in coppia con Lucio Dalla. Paff-bum un colpo dentro al cuore. Di episodi ne avrei a migliaia, signor Beck, ma taccio. So che no le poiacciono le lodi ma la fatica della sei corde. E religosamente la ascolto. Magari The Jeff Beck Group, Blow by blow, Truth, Guitar shop. No, no, il suo manifesto, Beck's bolero. Rispettosamente, umilmente grazie. Sara' una risata che li seppellira'.

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