Non si puo'
Io sono un'anarchico bacchetttone, e anche tanto, ma quando ho letto che Paolo Mieli - ex direttore de La Stampa e due volte del Coriere D ella Sera - ha dichiarato che nei giornali e' naturale, e non scandalizza , che una giornalista si conceda al collega piu' potente mi e' quasi venuto un colpo apoplettico. Che tipo di postriboli ha mai diretto l'uomo che liquido' la nascita di Internet come "una moda, come quella del borsello"? Dove e' finito lo storico che, con il professor Vidotto e il professor Signorile, faceva l'assistente al chiarissimo professor Renzo De Felice, massima autorita' - seconda solo a Benito Mussolini che lo creo' - del fascismo? All'esame mi diede30 e ne sono orgoglioso ancora oggi. E quello che brillava, e brilla, in ogni salotto mondano ? Non so che tipo dicasa chiusa abbia frequentato il direttore Mieli, so che in ogni testata giornalistica c'erano ragazze allegre, disponibili e ignoranti ma, personalente, oltre a queellle ho incontrato GIORNALISTE. Emarginate, e spesso derise, per la loro serieta' personale e professionale. Mi fa molto pena, e scalpore, che nessun giornalista abbia avuto nulla a che dire su questa orribile, perseguibile, terribile. vergognosa frase. VADE RETRO.
Hanno assegnato i David di Donatello, Paolo Sorrrentino si e' molto arrabbiato di non averne ricevuto con Parthenone - era in corsa per 17 premi 17 - ma non credo che giurati e giurate - il cinema italiano, secondo loro - abbiano visto due pellicole VERE. Il miocorpo vi seppellira' di Giovanni La Parola e Un paese quasi perfetto di Massimo Gaudioso. Il primo, in costume, girato in Puglia, il secondo, attuale, girato in Basilicata. No, no, loro sul tappeto rosso non vanno. Sono storie di "cafoni" di ieri e di oggi, sono storie vere. quindi non sono storie italiane. Comunque ricordare che la ruoyta gira e ddei due film "cafoni" ne riparlero'. Io, e pochi altri, amo il CINEMA'
Sara' una risata che li seppellira'.
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