Saturday, 24 September 2016

Veloce come il vento

Veloce come il vento

Nella gloriosa La domenica del Corriere, il supplemento domenicale del Corriere della Sera che cesso' le pubblicazioni sotto la direzione di Maurizio Costanzo, c'era una rubrica, seguitissima, di accadimenti e fatti strani, la famosa La realta' romanzesca. E sembra proprio tratto da li' l'agile, possente film di Matteo Rovere Veloce come il vento che si avvale di straordinarie intertrepazioni. Prime tra tutti quelle della giovanissima Giulia De Angelis e poi di Stefano Accorsi. Una storia ad altissima velocita', in pista e nella vita. Dire che "il film scorre veloce" e' dire una cosa da Critico ma una volta concordo con non so chi che su Best Movie, che non so cosa sia, ha scritto "uno srepitoso Stefano Accorsi". Il mio miglior amico, Stefano,  era come lui ma. ahime', al contrario di Loris-Stefano, lui nella corsa della vita perse a 57 anni. Vedere una pellicola del genere fa essere orgogliosi di essere nati in Italia, Perche' vuol dire che nonosstante la sbornia virulenta di "cinema di sinistra, estrema sinistra, estremissima sinistra". di berlusconismo becero, guardone e masturbatorio, i cinepanettoni indigesti dove tutti, ma proprio quasi tutti, sono stati coinvolti i giovani guardano altrove.  E ne hanno ben donde. Nel passato, nel presente e. speriamo, nel futuro. E bravo ai prodottori che scommettono, in questo caso l'abruzzese Domenico Procacci con la sua Fandango. Con l'ausilio di Rai Cinem.

A ognuno il quiz che si merita. Sky Arts sta dedicando da settimane un programma alla storia della vita tumultuosa di Keith Richards il quale ieri sera, venerdi' 23 settembre, ha ricordato quando da bambino venne abbandonato dal apadre che ricomparve 50 anni dopo e per per venti anni furono inseparabili. Come si dice a Roma "'na macchietta". Che incontrai fuori allo stadio Flaminio di Roma prima di un fantasmagorico, trionfale concerto dei Rolling Stones. Richards non racconta solo fatti suoi ma anche il mondo in bianco e nero in cui e'cresciuto prima di far ditta fissa, per decenni, con l'eroina. Cosi' ieri ha raccontato il suo fascino per Alfred Hitchock, i telefilm che per 10 anni allietarono e impaurirono gli schermi televisivi statunitensi e mondiali, il suo piacere nel vedere I 39 scalini, con Robert Donat, che Hitchcock giro' in Inghilterra prima di imbarcarsi pergli Stati Uniti, e che ha voluto iproporre dopo la sua lunga intervista. E  un quiz televisivo Usa di quegli anni in cui 4 personalita', ieri sera conoscevo solo l'attore Peter Lawford sposato Kennedy, bendate facendo domande dovevano indovinare chi e cosa faceva chi avevano davanti. Ieri sera Salvaodr Dali', amico di Federico Garcia Lorca e Luis Bunule, pittore immaginifico. Artista unico. Invece al Rischiatutto nuova versione, officiato dal savonese Fabio Fazio, uno dei giudici illustri sara' Il Cinema Italiano Odierno. Il napoletano Paolo Sorrentino, premio Oscar per La grande Bellezza. Che ora ha realizzato una miniserie su un pontefice statunitense con Jude Lowe, la mia stima per lui si e' volatilizzata in un battibaleno, e poi un film. presumo politico, su Berlusconi. Ora. Non nel 2006, Il caimano di Nanni Moretti in cui il regista partenopeo compare nelle prime scene. Cinema come forte vero impegno politico, insomma. Prima Andreotti, Il divo on Toni Servillo, e ora la pellicola berlusconiana. Si, Sorrentino e' un campione nel raccontare controversi politici. Ibernati. Sono certo che Berlusconi non si strappera' i capelli per la scelta cinematografica del premio Nobel. Scusate. Oscar. Non li ha.

Avevi scritto Nobel perche' Autore Napoeltano aveva anche scritto un libro per Feltrinelli. In Italia i libri o li pubblica Feltrinelli o Mondadori-Rizzoli. I volumi che arricchiscono, costano poco e lasciano il segno soltanti altri editori. E non a Milano.

Che mestiere fa, quanto guadagna, come, dove e con chi vive la concittadina di Sorrentino Marika Fruscio? Un padre, una madre, fratelli, sorelle non li ha? Non potrebbero dirle di abbotonarsi le camicette e portare un capacissimo reggiseno? Ah, gia, la merce  va mostrata per essere apprezzata.

Chapter and verse e' l'ennesimo tentativo di Bruce Springsteen per acchiappare soldi,  Sa, come gli U2, che ha creato un seguito messianico quindi fa quel che vuole come vuole. Figuriamoci, ieri in concerto ha anche insultato, chiamandolo "moron", Donald Trump. Un'eroe vero.
Chapter and verse, in attesa della monumenate, inutile, scriteriata biografia Born to run di 528 pagine, propone materiale sentito e strasentito cin l'aggiunta di pezzi scartati per la E Street Band. Il motto imperituro e' "'nun se butta gnete, ciavemo famija". Quindi  He's guilty (the judge song) che ricorda assai gli irlandesi Thin Lizzy di Phil Lynott, Ballad of Jesse James. chiari  rerimenti ai Little Feat di Lowell George, e Henry boy che poi sarebbe diventato Rosalita. Piu' due canzoncine ine ine  scritte da giovanissimo e sicuramente dimenticabili. Ma i fans saranno stracontenti. Se uno compra a Roma i biglietti per un concerto statunitense, quello di Chicago che con 4 ore e 5 minuti e' il piu' lungo che abbia mai tenuto, Springsteen puo' dire e fare assolutamente tutto e il contrario di tutto. Come il bilionario Paul Hewson, Bono degli U2, che a un'importante tv statunitense ha dichiarato che si e' battuto, con altri, e 130 bilioni di debiti delle nazioni ricche verso quelle miserrime sono stati cancellati. Un mago. Perche' tanta magia non la riserva, una minima parte s'intende, alla nazione che gli ha dato i natali. l'Irlanda? Con uno schiocco delle dita potrebbe risolvere, che sono, la crisi dei pazienti che aspettano ore e ore sulle lettighe negli ospedali, io era tra quelli e qualcuno ci ' anche morte, o le famiglie senza tetto o quelli che dormono per strada. Robetta per uno che canta One love. E anni facompro' la grande villa adiacente alla sua, a Killarney, per i suoi pavoni, stavano piu' largi nei diue immensi giardini 

Jeremy Corbyn del Labour Party ha dimostrato, conquistando il 61% dei voti dei delegati del suo partito, che essere duri ed inflessibili paga, la caciara. specialita' italiana, no. Adesso vediamo come si posizionera' Theresa May, il nuovo primo ministro inglese, col suo Brexit "cotto e magnato". E anche  l'estroverso, scapigliato ministro degli Esteri  Boris Johnson. Le bugie hanno le gambe corte. In questo caso cortissime.

Sara' una risata che li seppellira' .

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