Lo devo alle sore Maria e Patrizia
lla sora Maria. Nn
La "piccola vedetta civitavecchiese", come l'aveva soprannominata il capo del servizio Spettacoli del giorznale in cui lei e abiamo lavorato per ben piu' di 30 anni, mi aveva rimproveraro aspramente ed io, nato nella prima settimana del segno zodiacale della Vergine, sono piu' che preciso, snono maniacale e quidni mi scuso e scrivo. Della magnifica gita civitavecchiese, con la consorte e l'amico autista Massimo, per andare a trovare ed abbracciatre Patrizietta e la vispa Sally. E., come tradizione quando si va nella citta' di Henry Beyle, alias Stendhal, appuntamento gastronomico dalla sora Maria. Alias la signora Agnese. Per me "la regina del Tirreno". Chi mi conosce sa che, nonostante la mia beata infanzzia ligure, non amo e sopporto il pesce ma Agnese coon i suoi modi accattivanti e delicat mi propone fritture, solo calamari e gamberi, primi piatti robustissimi e dolci piu' che squisiti. Dovrebbe essere obbligatorio, per chi entra nelle Colonne d'Ercole, fare scalo, avrei tanto voluto scrivere "tappa" ma mi e' sembrato offensivo vista la statura di Patrizietta, visitare Civitavechia. Magari per solo due cose: il michelangiolesco Forte Michelangelo, costruito dal genio di Buonarroti per lo Stato Pontificio, e l'assolato, vasto ristorante della signora Agnese, Sora Maria. Cofesso che mi ha sono fatto incartare un bel po' di dolce e il giorno dopo, durante l'usuale colazione con Massimo, ce ne siamo sbarazzati. Lui segue una dieta efficace quanto semplice semplice che gli ha permesso di dimagrire 16 chili da maggio. Per poi riprenderne 3 in 10 giorni insieme con me. Come al solito Patrizietta ha fatto la splendida quando e' arrivato il conto ma col sole, il clima mitissimo e quel che era mangiato ho lasciato correre. Da buon ligure d'adozione. Contento di sapere che nella mia vita ho Patrizietta, Sally e la signora Agnese. Se tutto andra' be\ne avverto sinora, bis a febbraio. e tratti bene chi le mandi.
Omaggio a due piccole, grandi donne si e a una squadra no? Comunque vada a finire Eusebio Di Francesco, abruzzese di Teramo, ha restituito ai tifosi dell'Associazione Sportiva Roma , fondata nel quartiere popolare di Testaccio e non a Boston, Massachussetts, una squadra di uomini. Pallotta, e soprattutto Monchi, hanno speso, lo dicono loro, 70milioni di euro su due giovanissimi irrimediabilmente rotti, Schick e Kroldrup, Defrel, come dicono a Roma, "e' bono pe' fa' era batocco ar portone" ma Di Francesco ha "la capa tosta". E si sta vedendo.
Ora I.F.I. Sorcerers di William Friedkin, regista, gtr l'altro, de L'esorcista. Brividi a colazione.
Sara' una risata che li seppellira'
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