Sunday, 11 February 2024

Yuri

 Yuri

Volete che scriva di Sanremo? Come diceva lo scrivano Bartleby dell'omonimo racconto Hermann Melville "preferisco di no". Poche righe, invece, per ricordare Yuri, il felino di razza soriana che adotto' il mio nucleo familiare. Mia figlia Nora voleva, sin da bambina, un gatto, la consorte, nonche' madre  e moglie, diceva seccamente da  anni o poi sucsesse qualcosa. La miglior amica di mia figlia, Giulia, sapeva del suo profondo desiderio e un giorno trovo' nel giardino condominiale di casa sua una gran busta piena d'acqua e gattini morti affogati. Meno uno. Lei e la madre Anna lo portaerono a casa loro, diedero degna sepoltura ai felini defunti e cominciarono a curarlo e accudirlo e nutrirlo. A quel punto Giulia e Anna,  dissero a mia figlia  se lo voleva tenere per se'. Lei lo chiese alla madre e al sottoscritto - immediato il si - e, fatttasi promettere che mia figlia avrebbe pagato tutto per il gatto e il  sottoscritto ogni spesa relativa,disse di si e il gatto - io preferisco dire felino - venne accettato. Venne che era piccolo piccolo, impaurito e spaesato, e si trovo' in un'ambiente nuovo e decise di adottarci. E noi lo ringraziammo e ringraziamo ancora oggi, il giorno dopo del decennale della sua scomparsa improvisa per malattia. Si sento' male domenica e mercoledi' spiro' nelle braccia di mia figlia, inconsolabile e piangente. Io ero gia' qui a Dublino e per una settimana stetti in lutto stretto. Rifiutandomi di uscire, di mangiare e di vedere la tv. Per una settimana. E allora potevo camminare. Dico scherzando, non tanto, che era mio figlio. E lui, silenzioso, assentiva. Era una silenziosa birba ma posso dire che a mia figlia Nora e al sottoscritto ha illuminato la vita. Qualcosa andava storto? C'era lui, il saggio Yuri. Meriterebbe che scrivessi un libro sul rapporto tra il felino  Yuri - come Gagarin, il primo cosmonauta, russo - e l'umano Paolo. Ma ora non ho tempo, per il torneo delle Sei Nazioni c'e' Irlanda-Italia. Yuri, che mi guarda dalle fotografie che conservo sopra la scrivania, capira' e voltera' la testa  acciambellandosi a russare. Ogi non ti disturbo piu', bacio. Ma in futuro, forse, non si sa...

Angelina Mango ha vinto il Festival. Piu' che giustamente. Bastas tupide polemiche e prese di posizione. La figlia di Giuseppe - Pino - Mango, scomparso su un palco 7 anni fa mentre cantava, solo quello poteva fare. Non siete daccordo? sentitevi come ha riproposto La rondine, scritta e cantata dal padre. Voce unica.

 Sara' una risata che li seppellira'

 

 

     

 

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