Tuesday 26 March 2019

Andrea Emiliani

Andrea Emiliani

A 88 anni non e' piu' qui Andrea, fratello maggiore del mio direttore Vittorio. Aveva 88 anni e combatteva con la malattia da tempo. Era nato a Ptredappio Alto ma era cresciuto ad Urbino. E il luogo di nascita, lo stesso del cavalier Benito Mussolini col quale gli Emiliani erano parenti alla lontana, era stato sempre fonte di scherzi nei confronti del direttore Vittorio. Laureatosi con il sommo critico Roberto Longhi, Andrea Emiliani e' stato, nel corso di lunghi annni e i prestigiosi incarichi ricoperti, l'Arte fatta persona.  No, non, non esperto tv o da carta, straccia, stampata, niente gettoni. Era critico all'aria aperta. Perche' in Italia, nella sua Emilia-Romagna, l'Arte non e' cervellottica invenzione, si respira, e'. Si vive. Come dovrebbe accadere ovunque in Italia. Leggetevi un suo scritto, uno qualsiasi e capirete cosa intendo dire. A Roma si dice "parla come magni" e lui, emiliano-romagnolo, mangiava benissimo. Cosi' come agiva e pensava e scriveva. Chiaro e tondo. Guardatevi cosa ha fatto come sovrintendente dell'Emilia-Romagna e capirete subito e meglio. Servitore dello Stato, non servo sciocco e corrotto, colto, indefesso, popolare, umile, che non ha mai chiesto prebende per se' o per altri, figura di intellettuale preparato, rigoroso, serio. Figura sempre piu' pericolosa e rara nell'Italia contemporanea. Condiglianze al fratello Vittorio e alla sorella Rina. Professore, gran perdita laica.  Comunque, at salut.

Molti amanti della musica mi hanno chiesto lumi su Scott Walker, e i Walker Brothers, ma non posso dire molto perche' Scott era una personalita' complessa e semplice al contempo. Che ha influenzato tutto e tutti. Politicamente e socialmente attentissimo, assai schivo. Quello che amo io. Che ho sempre amato e rispettato. Scrivi, canti, suoni, scendi dal palco. E cosi' ha fatto lui. Segnalando, la sua discografia e' sterminata ma e' sempre stata oscurata perche' non fu mai schiavo della marcia industria discografica, solo 5 Classics albums. Volete altri titoli? Allora aspettate. Educati&pazienti.

A volte tra le malmentose iperboli cinematografiche dell'oggi rutilante, e spesso vomitevole, mi capita di pescare nel passato. E restare folgorato. Come con Policarpo ufficiale di scrittora. Tratto da  un'opera, La famiglia De Tappetti, di Arnaldo Vassallo. Film, Titanus, degli anni Cinquanta. A colori. regia dello scrittore Mario Soldati. Con Renato Rascel, Peppino eLuigi De Filippo, una stupenda Carla Gravina, Renato Salvatori, Lidia martora Maresca, Romolo Valli e una pletora di ospiti speciali. Comico che piu' comico non si puo', delicato, politicamente scorrettissimo, ma in modo garbato, gran pezzo di bravura di Rascel, perche' il vulcanico Freccero Carlo da Savona, come Fabio Fazio, non lo propone nella sua rivoluzionaria tv? Ha paura che, facendo ridere, faccia anche pensare? Troppo? Si sbrighi perche' i suoi treferenti, il Movimento Cinque Stelle, si sta squagliando rapidissimamente.  De Santis Teresa, gia' compagnissima de Il Manifesto, ha nulla da dire al proposito?

Sara' una risata che li seppellira'.

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