Wednesday 7 October 2020

Eddie Van Halen

Eddie Van Halen Ieri a 65 anni e' scomparso uno dei chitarristi rock piu' entusiasmanti ed inivativi, l'olandese Edward Van Halen. Nato ad Amsterdam a 12 anni si era trasferito con la famiglia in California dove qualche anno dpo aveva formato, col fratello Alex alla batteria, Micheal Anthony al basso, che poi avrebbe suonato il figlio di Van Halen Wolfgrang, e il funambolico David Lee Roth, i Van Halen. Che sconvolsero la sonnacchiosa, intellettuale scena musicale. Ricordo distintamente che quando chiesi a qualche collega se li aveva sentiti la risposta che ricevevo era sempre la stessa. "Io la merda non la sento". Salvo poi rimanguarsi tuto quando Michael Jackson - il suo produttore Quincy Jones - lo scelse per un famosissimo assolo. Maestro del fingerpicking,tecnica creata da un bassista di colore, solista fulminante ed estenuante, non ha mai smesso di suonare perche' doo il cancro ricomincio' a girare gli Stati Uniti. Del musicista si e' detto, dell'uomo si puo' e deve dire che fu un'ottimo padre e marito. Una rarita' nel mondo del rock'nd'roll. Una persona educata e squisita. Sesso, drga e rock'nd'roll? No, come me pensava e praticava rock 'nd'roll. Una musica estintasi per le case dscografiche, la mancanza assoluta di talenti naturali, l'alcool, la droga, il sesso, i talent - shows e i loro improbabili giudici. Van Halen non venne mai a patti con questo mondo morente, con la sua chitarra Frankenstein, che avevo costruito con pezzi presi da diverse chitarre, ha sempre aggredito il mondo deliziando i padiglioni auricolari dii molti. Proprio come hanno fatto gli AC/DC con il nuovo singolo battistrada del nuovo album. Piu' invecchiano piu' fanno male. No, benissimo. Nonostante lo sfoltimento di una rosa imbarazzante James Pallotta, l'ex petulante presidente - fantasma, ha lasciato all'Associazione Sportiva Roma 209 milioni di euro di debito. E' inutile, piu' sono italoamericani, o americani, piu' sanno fare il loro lavoro. Annichilire, distruggere, polverizzare le squadre, che praticano uno sport che non amano e non conoscono, acquistate. Vedere, per capirci meglio, Rocco Commisso, presidente della Forentina, e Federico Chiesa venduto alla Juventus. E sono gia' 5 le squadre in mano a questi milionari ignoranti. Saluto frettoloso a Luciano Ghezzi, bassista dei Clan Destino, il primo guppo di Luciano Ligabue da Correggio. Quello che lo lancio', sostenne e porto' al succcesso. Ligabue, icona della sinista piu' nauseabonda, ha scritto un commovente ricordo del simpatico Luciano. Che, come tutti i componenti del gruppo cacciati dalla mattina alla sera, non volle saperne piu' nulla dello "Springsteen della bassa padana". Non come il chitarrista Max Cottafavi. Anche col gruppo che lo accomagno' al definitivo successo Ligabue non fu tenero. Licenziati in tronco. Certe notti, e certi giorni, non si puo' essere umani ma solo escementi. At salut Luciano, bassita pirata con quel fazzoletto che gli copriva la calva testa alla maniera di Steven Lento alias Miami Steve alias Little Steven cioe' Steven Van Zandt, il chitarrista della E Street Band, di solide origini calabresi come Steven Tallarico, in arte Tyler, cantante degli Aerosmith. Un consiglio spassionato? Compratevi l'ultimo libro di Murizio Di Giovanni, protagonista la prosperosadivorziata Gelsomina Settembre. Casi intricati, indagini scrupolose e risate assicrate. Sara' una risata che li seppellira'.

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