Made in Italy
C'e' chi andra' sabato aCuba, chi non andra' e continuera' a sputare veleno e chi per affari vola a New York. E' il caso di uno dei rampolli di casa Agnelli, Lapo Elkann. Ambasciatore del "made in Italy". Volato a New York per affari. Nella citta' dove sono nato, Roma, direbbero "affari de naso e de pelo". Due giorni con travestiti, escort e cocaina hanno prosciugato la scorta di polvere bianca cosi' l'astuto Lapo ha chiamato casa e ha detto che era stato rapito e che aveva bisogno di 10mila dollari. Immediatmente. Beccato dalla polizia statunitense, ora rischia il carcere. Li'. Non a "Casa Italia". Ma stavolta gli e' andata bene. Fino ad ora. Nel 2005 ando' in coma a Torino per lo stesso tipo di festicciola con la trans brasiliana Patrizia. Degno nipote di Umberto, uno che ha sempre avuto naso finissimo. In questi momenti penso a chi mi ha detto che e' rimasto in Italia per "spalare la merda".
Barack Obama ha davvero cambiato gli Stati Uniti d'America in 8 anni. Promesse elettorali innumerevoli, sinceri, democratici di tutto il mondo uniti e in marcia. In girotondo. Il neopresidente Donald Trump, lo diverra' solo il 20 gennaio, gli ha intimato di non andare Cuba sabato prossimo per i funerali del Comandante, Fidel Castro, e lui, come Garibaldi, ha risposto "obbidisco", Trump ha detto che Obama ha concesso troppo a Castro. 50? No, 100, 150, 200 anni di embargo. Bene, bravo, grazie, prego Speriamo che tra 4 anni tocchera' all'uomo di famiglia, l'avvocato Michelle, per fare. Fare basterebbe e avanzerebbe.
Tanti, tanti messaggi su Linkedin da persone che stimo e ho stimato. E alle quali ho chietso di pubblicizzare questo mio sfogatoio, Zaccablog.
Sara' una risata che li seppellira'
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