Sunday, 29 April 2018

La sera a Roma

La sera a Roma

Posso dire, visto che leggo libri polizieschi da 61 anni, che La sera a Roma, Mondadori Editore, dello sceneggiatore Enrico Vanzina, figlio di Stefano, meglio noto come Steno, e fratello del regista Carlo, e' un libro che si legge con gusto e in un lampo, soprattutto se si ha un passato, come il mio, a via del Tritone? Libro poliziesco? No, e' maledettamente riduttivo. E' un'atto d'amore/disamore a Roma,  a quella che non c'e' piu' inghiottita da un marasma purolento e puzzolente, drogato, smembrante, spossante. Indagine psicoopatologiga Certo vedere sulla pagina Germanetta, Germana Consalvi, e Pietro, il direttore e amico del giornale di via del Tritone Pietro Calabrese, vedere in un flashback un'appetitossima, serissima, cattolicissima, concupitissima, invano, lazialissima Germanetta, come la ricordavo io, pensare a Pietro, col quale mi ero scontrato innumerevoli volte sul presente e il futuro del giornalismo, nella lucida bara con la dottoressa Barbara Pesce, la seconda, adorata moglie, e la solare Costanza, la sua adoratissima figlia, in un caldisimo giorno d'estate, mi ha fatto male molto male. Ma Vanzina e' uno che sa pensare e scrivere, sa raccontare, sa narrare, sa intrigare, sa divertire. Io quel mondo per motivi di lavoro l'ho dovuto bazzicare e so che purtroppo e' tutto vero. Anzi, verissimo. Federico, il protagonista del romanzo, e'  Enrico ma gli aneddoti sono veri. E strepitosi. Germana, la "riparatrice del Tritone"nel senso che si gusta, o disgusta, tutti gli articoli mondani cittadini, non si e' dimenticata di me, come quasi tutti, il libro me lo ha mandato dicendomi, meno male, che verra' tradotto in inglese, tedesco e francese. Per ora. Chissa' che questo non porti, in seguito, alla rivalutazione della cinematografia e della scrittura dei fratelli Vanzina? Una curiosita', o suggerimento visto che si parla tra longevi e sinceri romanisti: perche' Federico non accompagna la moglie Pamela, statunitense di Boston,  a Boston e li' indaga a fondo sul "re degli hedge funds" James Pallotta, presidente della "maggica Roma" che proprio di Boston e'? Li' hanno una pizzeria la madre e le sorelle, li' c'e' anche lo staff medico della societa'. O sbaglio? Bravo Federico, eccellente Enrico. Segugi e scrittori veri. Si attendono, al piu' presto, seguiti.

Problemi fmiliari, gravi, mi vietano di continuare. A domani e legetemi sempre.Come direbbe il principe De Curtis, noto come Toto', "vota Zaccablog vota Zaccablog vota Zaccablog".

Sara' una risata che li seppellira'.

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