Sunday, 2 May 2021
Film e uomini veri
Film e uomini veri
Ma che titolo e'? E' il titolo che si meritano gli Uomini del Cinema e il Cinema inteso come Decima Arte. No, no, non Amazon o Netfix, niente di tutto questo orrendo mercimonio. E che bello vedere Giovanni "Nanni" Moretti aprire il cancelletto del suo Nuovo Sacher che propone Meduri, il film che ha vinto il premio Oscar, e le persone che sono accorse a vederlo. Segno che il cervello ancora non si e' spento. Adesso arriva l'state e credo proprio che Nanni, che mi diresse in due pellicole, si sara' organizzato meticolosamente per la stagione calda. L'Arena Sacher. Il nuovo, attesissimo film che ha realizzato per me puo' attendere, ora serve riportare la gente nelle sale a vedere Cinema Cinema non Immondizia.
A proposito di Cinema Cinema perche' non voltarsi indietro e vedere vecchie pellicole con storie, attori&attrici, registi, direttori della fotografia, le maestranze tutte? Iniziamo con il Leone D'Orro alla Mostra di Venezia del 1957, Le Notti bianche. Maria Schell, Clara Calamai - che occhi tutte e due - Marcello Mastroianni e Jean Marais. Guseppe Rotunno direttore della fotografia, sceneggiatura, tratta da un racconto di Dostojievskj, di Suso Cecchi D'Amico e Luchino Visconti che ne curo' anche la regia. Non dico nulla se non che in quelle immagini, in quei volti si vede l'Italia che stava risorgendo. Un capolavoro, uno dei tanti di Visconti. Ora passo ad Antonio De Curtis, in arte Toto', ne I due marescialli di Sergio Corbucci del 1961. Con, appunto, Toto', Vittorio De Sica, Gianni Agus e Franco Giacobini. Tratto da un'idea di Toto'. Esilante, e anche drammatica, vicenda di un modesto truffatore e di un maresciallo dei carabinieri alle prese con la fine della seconda guerra mondiale. Una gemma persa nella mota attuale. Ora il bravo, ma dimenticato, Alberto Lattuada con due pellicole, La spiaggia e Venga a prendere un caffe' da noi. Nel primo Raf Vallone, reduce dai campi di calcio indossando la maglia del Torino, allora Torino Talmone, e la bionda francese Martine Carol recitano una commedia che prendeva di petto il perbenismo del dopoguerra in un Liguria da cartolina. Un pezzo dell'Italia che fu, senza nudita', sesso o volgarita' da mostrare. Come Venga a prendere un caffe' da noi tratto dall'omonimo romanzo di Piero Chiara che, come Lattuada, compare nel film interpretato superbamnte da Ugo Tognazzi, Angela Goodwin, Francesca Romana Coluzzi e Milena Vukotic, attrice bunueliana ne Il fascino segreto della borghesia e mitica "Pina" nei film di Fantozzi/Villaggio. Menage a trois in quel di Luino, in provincia di Varese. Tutto preciso e puntuale, Tognazzi insuperabile e le tre coprotagoniste non da meno. Visto il film poi necessita fare due cose, assolutamente. Andare a specchiarsi nel lago sul quale si affaccia la cittadina, al confine della Svizzera, di Luino e gettarsi a capofitto nei sapidi libri di Chiara, scrittore ingiustamente dimenticato. Guardate e leggete, gente, non resterete delusi. E, a Roma, andate al Nuovo Sacher e salutate il mio regista.
Lapo Elkann non lo hanno proprio potuto fermare. Lui e' uno che tira dritto. Se l'e' presa furiosamente con la Hyunday che si e' fatta gioco della Fiat Panda. No, no, no, non si fa cosi', non e' elegante. Perche' rispetto alla gamma Hyunday la Fiat Panda sarebbe una macchina?
Sara' una risata che li seppellira'.
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