Saturday, 16 October 2021

Mai dimenticare

 Mai dimenticare

La seconda guerra mondiale di li' a poco sarebbe finita ma no, no, no, Benito Mussolini, il fondatotre del fascismo nonche' nonno delle sorelle Alessandra e Rachele Mussolini, mostro' tutto il suo criminale servilismo all'alleato germanico e ordino' il rastrellamento del ghetto di Roma che porto' 1022 ebrei romani ad essere trasportati in Germania per perderci la vita. Salvo pochi superstiti. Orribile. E ancora piu' orribile chi queste verita' si cerca di dimenticare,  cancellare. Io, grazie alla carissima amica/sorella Claudia Terracina, ho avuto piu' volte l'onore e l'opportunita' di parlare  con lo zio e col signor Shlomo Venezia, che scamparono ai campi di concentramento, ed ho ancora i brividi, e le lacrme agli occhi, pensando a quei giorni e terribili e alla feroce rabbia  di chi vuole cancellarli, anche con la violenza. No vax? No green pass? No life. Campo di concentramento, si, ma anche foibe? Non brestemmiamo ad alta voce. Forza Nuova da sciogliere o meno? Ma lo deve decidere Mario Draghi? Si deve consultare con la ministra Lamorgese? Fino al 24 aprile del 1945 le forze di polizia, tutte, erano saldamente nelle mani del regime fascista, dal 26 aprile "tana libera tutti". E innumerevoli palate di letame su chi non dimenticava e giustiziava. Giustamente. Chiamate spregiativamente "bande".  Vergogna su vergogna. Oggi la fascista Giorgia Meloni voleva depositare una corona al ghetto per ricordare le vittime ma le e' stato fatto graziosamente sapere che non era ospite gradita cosi' ha rinunciato. Domani si vota per lapolgtrona di sindaco tra Roberto Gualtieri e Enrico Michetti, il tribuno tradiofonico. Cerchiamo di darci una fregolata e ricordiamoci che Roma e' medaglia d'oro della Resistenza.

A chi nega la gloriosa Guerra di Liberazione, o partigiana che dir si voglia, consiglio una sola lettura. Non tanto amata dall'apparato comunista, forse perche' il segretario del Partito Comunista Italiano, Palmiro Togliatti detto "Il Migliore", in qualita' di ministro cegli Interni si era affrettato a firmare, pochi mesi dopo la fine del conflitto, l'amnistia che libero' decine di criminali fascisti. Beppe Fenoglio di Alba. Morto nel 1970 a Torino a causa di un tumore. Primavera di bellezza, Il partigiano Johnny, Diciotto racconti, La paga del sabato, La malora, Un giorno di fuoco, Imboscata, Appunti partigiani e, quelli che sto leggendo ora, Una questione privata e I ventitre giorni della citta' d'Alba. Tutti editi da Einaudi, quando era ancora tale. Da quelle pagine grondanti dolore, sangue e speranza si evince la nascita della Repubblica Italiana fondata sul lavoro. E grazie, dal profondo del mio cuore, a Simona&Dario che mi hanno mandato una gran bella foto della manifestazione antifascista dei sindacati.

Sara' una risata che li seppellira'.

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