Wednesday 11 November 2020

Dino Da Costa

Dino Da Costa A 89 anni e' morto a Verona dove abitava Dino Da Costa, mitico centravanti brasiliano, d'origine italiana, che milito' nell'Associazione Sportiva Roma dal 1950 al 1955 segnando 80 reti di cui 12, erano 13 ma il tredicesimo venne rubricato come autogoal del diensore laziale Janich, e soprattutto amando la maglia che indosava. Mai andai allo stadio Olimpico a vederlo giocare, in quegli anni abitavo ad Arenzano, 24 chilometri da Genova, con mia madre e mio padre ma ricordo vividamente che la domenica dando la mia mano a mio padre Costantino scendevo a sentire Tutto il calcio minuto pr minuto nel fumoso bar del Nardin, da anni tramutatosi in pubb irlandese. Avevo 2 anni, la Roma era in serie B e a tornare in serie A tornava solo la prima classificata della serie B. Impresa che grazie a Da Costa la Roma centro' subito. Festeggiammo noi tre. Mia madre, mio padre e il sottoscritto. E tante telefonate ai parenti romani. Mia madre Orlandina, piu' giovane di undici anni di mio padre Costantino, accetto' di uscire con lui per la prima volta e lui la porto' al Campo Testaccio a vedere la partita piu' importante della settimana. Roma - Torino. Il Grande Torino. Alla fine del primo tempo il Campo Testaccio, con le tribune di legno, era gonfio di gioia, la Roma conduceva 1 a zero. La squadre scesero di nuovo in campo, il capitano del Torino Valentino Mazzola, padre di Sandro e Ferruccio, raduno' in cerchio la squadra, parlo' con veemenza, e poi iniziarono a giocare. Alla fine dei 90 minuti Roma 1 Torino 7. Risultato che nei recenti anni si e' purtroppo ripetuto spesso incontrando squadre straniere. Non credo sarebbe successo se il bel Dino Da Costa avesse giocato. Ma, si sa, gente come lui, Losi, Taccola, capocannoniere morto d'infarto in campo a Cagliari - Helenio Herrera, "il mago", voleva continuare a giocare - Spadoni,capocannoniere azzoppato per la vita all'Olimpico - Rocca, azzoppato anche lui, Pruzzo "o rey di Crocefeschi", il "Capitano" Di Bartolomei, Aldair, Tancredi, gente che ha fatto grande la Roma sul serio va spazzata via. Non i miserabili pagliacci tatuati mediatici di questi ultimi anni Nulla ache dire su Dan e Ross Friedkin ma non sarebbe il caso di rafforzare con forze giovani e nuove la squadra invece di puntare sempre sull'aumentare il numero dei managers? Vanno loro in campo? E delle cause intentate dagli ex - il sofferente di tumore Sebastiano "Sebino" Nela, Antonio "Tonino" Tempestilli, soprannominato "Cicoria", e Morgan De Santis? Chi paghera' i milioni di euro che sicuramente verranno loro riconosciuti per gli anni di fattivo lavoro svolti? Non parlo, poi, dei dirigenti prima osannati e oi cacciati. Politica trumpiana. You're fired. Ti caccio. La GGI e soprattutto la GSSI tacciono. Che tace acconsente all'impoverimento e allo smantellamento? Bravi cowboys. Sara' una risata che li seppellira'.

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