Che spettacolo
E' finalmente arrivato SPECTRE, il 24esimo film della saga di James Bond che va avanti da 53 anni, ma ahime'... Dopo il grandissimo successo di Skyfall, massimo successo del botteghino inglese di sempre, e un grande casino Royale, debutto di daniel Craig nei panni dell'agente 007 affiancato da Mads Michelsen/Le Chiffre e le bellezze mozzafiato di Caterina Murino ed Eva Green, digerito il mezzo fallimento di Quantum of solace, SPECTRE di Sam mendes dura 2 ore e mezza e si, fa sussultare, emozionare, appassionare, terrorizzare ma e' terribilmente lungo e prolisso. e la tanto comclamata presenza della Madonna di Citta' Di Castello, la cinquantunenne Monica Bellucci, nei panni di Lucia Sciarra, vedova di un capo mafioso, e' pressoche impalpabile. Cinque minuti. Che si vanno ad aggiungere ai quasi 4 della trilogia di Matrix e atutte le insiuperabili prove della bellissima. Lea Seydoux, francese, diciamo che non ha l'allure per essere la tipica Bond girl, "bona" o cattivissima, eis va molto meglio col cast maschile. Tre solide sicurezze, , da Ralph Fiennes a Christof Waltz, l'uono della SPECTRE, ad Andrew Scott, dublinese, Moriarty nel nuovissimo, fortunatissimo Sherlock tv. Sembra, e' l'impressione uscendo da questa sarabanda durata 8 mesi per girarla, e si dice, 300 milioni di dollari. che si sia perso tempo prezioso a rivedere vecchie pelicole di Bond. Troppo tecnologico, troppo cervellotico, troppo macchiavelloci, troppo complottistico: il successo dei film del fascino agente con licenza d'uccidere risieda soprattutto nel far dirverire, imparuire, sognare. E invece temo che, parafraso il compagno Bakunin, sara' uno sbadiglio che seppellira' Bond e la sua banda di buoni e cattivi. E la Muta di Citta' di Castello. I suoi silenzi pieni di pathos e di nulla. i suoi occhionisplendidi stralunati sempre. Bella, bellsiima, desiderabilisisma, sensualisisma e...basta. Partire con 5 stelle su 10 non e' un gran bella partenza, non e' vero comandante Bond?
Ironia della sorte l'agente con licenza di uccidere e' stato sommerso dal successo di The queen of Ireland, ovvero Panty Bliss, la drag queen creata e interpretata da Rory O'Neil. Mente superiote, persona colta, semplice ed umile, genitori eccezionali come la sorella, O'Neil e' nato a Ballinrobe, vicino Dublino, e ha vissuto in Giappone e Londra dove ha conosciuto la scena gay e ltbg. Ha l'Hvd ma la vive come una malattia con cui si puo' e deve convivere con lucidita'. Come tutte le malattie. Il documentario di Conor Horgan e' la cronca di una vita straordinaria e semplice e di un cervello e una volonta' che sono state capaci di fara diventare l'Irlanda, la bigotta, cattolicissima Irlanada, il primo Paese al mondo dove e' legge il matrimonio tra persone dello stesso sesso. E se non e' un risultato questo...Le sue parole all'Abbey Theatre dovrebbero essere studiate, a memoria, nella scuole. Dopo che uno si e' asciugato le lacrime. Con The queen fo Ireland si mantine altissima la coscienza di una nazione. In Italia? Gli omosessuali li vogliono a bruciare vivi nei forni, Renzi fa leggi-barzelletta presentate da ministre-barzelletta. Pero', ha detto, l'Italia e' tornata farsi sentire nel mondo. Non sembra dal compagno Fidel Castro. Vecchio decrepito certo ma preso in giro da Renzi. come il fratello minore Raul, e rincoglionito mai. Hasta siempre, comandante.
Ricordate, sara' una risata che li seppellira'.
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