E' arrivato il re
Un sovrano e' un sovrano quindi, finalmente, "il re degli hedge funds", James Pallotta, presidente della "maggica Roma", e' sbarcato a Roma. Non la capitale del suo impero, quella e' a Boston , Massachussetts. Strano, non Testaccio, Roma. E strano, perbacco, che l'autorevole Irish Times, certo non uno dei GGI che tutto l'universo mondo invidia all'Italia, non abbia inserito Pallotta tra i benefattori del mondo intero. Sulla scia di Mark Zuckerberg che, alla nascita della prima figlia, ha deciso di donare il 99% della sua ricchezza, il creatore e fondatore di Facebook per la rivista statunitense Usa Forbes vale 46 bilioni di dollari, in beneficenza. Strano davvero per un monarca come il bostoniano Pallotta. Comunque Zuckerberg non e' solo nella corsa alla beneficenza. E gli sconti fiscali. Bill e Melinda Gates, Bill e' stato tra i fondatori di Microsoft, e la moglie hanno messo su nel 2000 la fondazione benefica che porta il loro nome e ogni anno da allora danno in beneficenza 31.5 bilioni di dollari, Warren Buffett, che si occupa di hegde funds proprio come il monarca Pallotta, dalla sua Omaha, dai suoi modesti uffici Berkshire Hathaway, a 85 anni guida ancora la societa' e l'anno scorso ha fatto donazioni pari a 25, 6 bilioni di dollari. Mentre Azim Premiij, indiano e capo della terza compgnia indiana esportatrice di software Wipro, si e' fermato a 8, 6 bilioni E Chuck Feeney, che con la sua Atlantis Philanthopies dal 1960 aiuta fattivamente la terra dei suoi, l'Irlanda, ogni annno da allora versa in beneficenza 7 bilioni di dollari. Pallotta e' il presidente, con la squadra in macerie dice "che tutto si aggiustera'", e compro' per un pezzo di pane avariato, la "maggica Roma" dalla figlia maggiore di Franco Sensi, Rosella. Compro' per un pezzo di pane il 60% della societa', ora portato al 100%, anche grazie ai buoni uffci del "numero due di Unicredit" Paolo Fiorentino, del quale si sono perse completamente, inesplicabilmente e inesorabilmente le tracce. Tra le tante proposte che erano giunte alla vispa Sensi, ha tutelato strenuamente la "naggica Roma" con la storica frase "non e' da Roma" c'era anche quella, pesantissima, George Soros, che avevo offetto 280 milioni di dollari per l'intera proprieta'. Trigoria, parco giocatori, sponsors. Non e' stato possibile perche' non era da Roma. Soros, scappato dall'Ungheria, allora comunista, nel 1947, ogni anno dona 8, 5 bilioni di dollari. Pallotta prega, si raccomanda e spera che la sua "maggica Roma" mercoledi' batta, in un'Olimpico quasi desolatamente deserto, il Bate Borisov, squadra che ha scritto pagine indimenticabili della storia del f ootball, per acchiappare 15 milioni di euro che spettano a chi arriva secondo nei gironi di qualificazione della Champion's League. Soldi da reinvestire sul mercato. Ci pensera' l'astuto e scaltro Sabatini, in passato cacciato a pedate da Lazio e Palermo, Inaffondabile direttore sportivo maggico. E in tema di maggie cosa dire dello staff medico e dei preparatori, che Pallotta ha voluto concentare a Boston per "risparmiare e velocizzare", che ieri hanno mandato in campo Gervinho, rifiutato anche dagli arabi, col risultato che la punta di diamante di Rudy Garcia, il "ghepardo africano" come e' stato definito dalla GSSI, sempre piu' inginocchiata e genuflessa, il suo fiduciario in campo quando erano nel Lione 8 anni fa, non giochera'. Con Salah verra' risparmiato, sembra, per la mattanza partenopea, domenica prossima. A proposito di Napoli ma il ricchissimo sceicco che Pallotta aveva incontrato in gran segreto a Ciampino prima di Roma 0 Napoli 2? Se ne e' saputo nulla? O e' una delle tante "palle di Pallotta".
Giusto e meritato, dal Torino, il ;areggio torinese. Non c'era il gigore torinista? Una squadra milionaria come la "maggica Roma" dovrebbe avere un rigore, se non due, contro a partita
Grosse risate, e non solo di gioia, per la vittoria conseguita grazie a una sua stellare punizione. Risate di Adem Ljiaic, vero motore di questa Inter manciniana che non molla mai. Dato in prestito per meno di due milioni di euro l;anno, diritto di riscatto fissato su 11 milioni e poco piu'. Un'affare targato Sabatini. Ljiai ha detto che spera che qualcuno a Roma si morda le mani, Illuso.
Ricordate, sara' una risata che li seppellira'
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