Charlie non c'e' piu'
A 80 anni se ne e' nato anche Charlie Watts. Pacificamente e seenamemte come aveva vissuto. Attorniato dalla moglie Shirley e dalla figlia Seraphina. Due donne- roccia alle quali si aggrappo' Watts quando era dipendente dall'eroina e piu' volte rischio' di morire. Non aveva una batteria in casa. Amava il jazz. Il padre gli compro' la prima batteria. La suono' nel gruppo del sassofonista Alexis Korner che suonava jazz, blues e rock'nd'roll. Keith Richads ha detto il piu' bell'epitaffio su di lui, "vorrei essere sppellito accanto a lui". Prese a pugni Mick Jagger quando lo indico' come "il mio batterista" e lui, picchiadolo, gli urlo' in faccia "non sono il tuo batterista, tu sei il mioo cantante". Non si eramai sentito a suo agio nel gruppo tanto e' vero che ripeteva spesso che i migliori anni erano stati quelli quando Mck Taylor sostitui' Brian Jones, annegato misterisamente nella piscina della sua residenza. L'ho visto parecchie volte in azione ma solo sul palco perche' non sopportava, giustamente, i giornalisti. Noi, i famosi "critici". Solo una volta, quando suonarono allo stadio Flaminio di Roma, ve dendolo in disparte mi avvicinani e cercai di parlargli. Mi rispose, laidario, "no, grazie, non parlo, io suono solo la batteria". E come la suonava. Come nessuno mai. Non una nota di piu' non una in meno. Casa, fa miglia e paloscenici in giroper il mondo. Un gentiluomo d'altri tempi. Gli stravizi, dopo la lunga avventura con le droghe pesanti, non faceva per lui, li lasciava a Richards,Wood e Jagger. Cosi' come la frenetica vita sessuale. Un'estate, al centro con mia figlia Nora, lo vidi in un negozio d'antiquario con Jagger ma basto' un suo sguardo per fulminare il mio tentativo di avvicinamento. La sua dipartita e' stata salutata da inumervoli messsaggi di grandi, piccoli, meschini del firmamento ma credo che lui abbia guardato col suo perenne sorriso e...Ovunque lei vada, signor Watts, suoni come sa suonare lei. Senza eccessi, solo subline.
Linkedin a volte serve. E come. Tramite Limkedin sono venuto in contatto con Virginio "Gino" Lazzaroni, che da giovane lavorava col famoso oranizzatore di concerti Franco Mamone. Finalmente. Fuori dall'Italia dal 2008, abitante tra Spagna e Arabia Saudita, e' stato uno, con Roberto De Luca e Claudio Trotta, che mi ha fattivamente aiutato di piu' nel lavoro. "Gino, hai qualche scoop da farmi fare?" e lui se la rideva di gran gusto dandomi poi notizie vere, non l'immondizia attuale. Mi ha scritto che era triste per la morte di Watts ma chi non lo e' se si ama il rock'nd'roll e se ne e' fatta una professione,nel suo caso ottima? Che bello risentirlo.
Sara' una risata che li seppelira'.
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