Sunday, 22 May 2022
Sul carro di fuoco
Sul carro di fuoco
Al successo era arrivato col trio degli Aphrodite's Child ma li' la fama era stata pesamtemente usurpata da quella del gigantesco cantante Demis Roussos. Negli anni Sessanta e Settanta non era facile aver successo se uno non era nato negli Stati Uniti d'America o in Inghilterra - pensate solo agli olandesi Focus del prodigioso chitarrista Jan Akkerman, e agli spagnoli Los Bravos - ma Evangelos Odysseaus Papathanassiou, nato il 29 marzo 1943 e scomparso il 19 marzo di quest'anno, lo straordinario successo degli Aphrodite's Child lo aveva vissuto male. Rain&tears. Il loro grande siuccesso. Pioggia e lacrime. Che lo avevano bagnato e che, da dietro le tastiere che gia'toccava magistralmente, finita l'esperienza del gruppo l'aveva portato solo a comporre. E quando uno azzecca due colonne sonore come quelle di Chariots of fire e di Bladerunner, enttra nella storia del cinema, che puo' chiedere di piu'? Carattere difficile, fisico imponente, occhi azzurrissimi, non era facile da ntervistare, sembrava sentisse svogliaramente perche' sempre a inseguire un brano, una composizione, un tappeto di note. Un grande della musica elettronica che, di certo, non ha avuto tutto quel che meritava. E forse anche per il carattere non facile. n anno, in una magnifica serata dell'estate romana nicoliniana, pomposamente si esibi' alle Terme di Caracalla. Chissa' cosa gli disse la sua querula casa discografica fatto sta che se la prese a morte per alcune critiche pesanti, urlate nei suoi confronti da me ed altri colleghi. Se la prese a morte e' un'eufemismo perche' scateno' la caccia all'uomo contro un "giornalista con la barba". Il sottoscritto. "Solo quello voglio prendere". E forse avrebbbe fatto bene a prendermi. Per me, figlio del blues e del rock, allora la musica elettronica non piaceva molto. Errore. A risentirlo oggi Vangelis, questo il nome che si era dato, era e resta un grande, iroso, silenzioso maestro la cui morte ha reso un po' orfana la sua amata, splendida Grecia. Ci ha lasciato la sua musica. E vi pare poco?
Per il terzo anno consecutivo la mia amata e travagliatissima Roma a stelle e strisce e' arrivata dopo la Lazio. Squadra ignorata, o quasi, nella Capitale. Mourinho Felix battuto da Marcello Sarri. E, negli anni precedenti, Paulo "Zorro" Fonseca battuto, 2 volte 2, dall'attento, educato, modeso, simpatico Simone Inzaghi che oggi dovrebbe, per me, vincere lo scudetto con la sua pazza Inter. Ovviamente per giornali e radio capitoline/i conta solo il tentativo che domani fara' Francesco Totti - ex Er Pupone ed ex Er Capitano - per portare nella Capitale il talentuoso attaccante argentino Paulo Dybala, scaricato brutalmente, dopo 7 anni, dalla sua squadra, la Juventus di Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Giovanni Arrivabene e Massimiliano Allegri, il condottiero labronico. Che Papalla, il dio del pallone, gliela mandi buona.
Liverpool o Manchester City? Klopp o Guardiola? Che fara' il Wolverhampton contro i Reds e l'Aston Villa contro i Blues? In caso di vittoria dell'Aston Villa - allenata da una grande leggenda del liverpool, cioe' Steve Gerrand - Premiership ai Reds di Klopp, in caso di vittoria o pareggio successo di Guardiola e dei blues, che gia' si sono accaparrati Haaland, il 21enne fenomeno norvegese del Borussia Dortmund. Chi vivra'vedra'. Spero di vedere, anche a Parigi in settimana per la finale di Champion's League, Reds. Rossi. Liverpool. Ovviamente a Tirana per la Conference's Cup - il Nulla - dovra' vincere, trionfare il giallorosso.
Sara' una risata che li seppellira'.
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