Thursday, 7 April 2022

Zero e basta

 Zero e basta

Che dire? Se un'artista e' vivo e vegeto e trasmette emozioni a 71 anni - 72 liompira' il 31 settembre - non c'e' che da inchinarsi davanti al suo grande mestiere, alla sua onesta' intellettuale. Sin dall'inizio. Di chi parlo? Di Renato Fiacchini, solide radici marchigiane, in arte Renato Zero. Quante volte ho scritto di lui? Al giornale, conoscendo la nostra lunghissima amicizia, non tante ma la stima e' rimasta intatta da quando debutto' al Folkrosso a Trastevere, all'inizio di via Garibaldi. Uno spettatore pagante poi parenti e amici, tra quelli Roberto D'Agostino e il sottoscritto. Ieri ha presentato in una sala del Campodoglio, in una cornice unica visto che era seduto sotto la vera statua di Marco Aurelio, Atto di fede, summa del suo profondo credo, mai nascosto, cattolico - uno zio sacerdote e tre zie religiose -   e anche impegno classico visto che, tra  l'altro, ha suonato con un'orchestra sinfonica, quella di Bucarest. Un libro, basilare per "sorcini" e "sorcine". Tanti brani intervallati da pezzi scritti da personalita' varie che hanno puntualizzato, stimolati da Renato, gli orrendi tempi che viviamo. Atto di fede il titolo. Che, sono certo, verra' accolto da lodi sperticate, e forse false, e poi innumerevoli "che palle- che cojoni - nun de ne po' piu' - er solito sermone" - Ma un gladiatore, questa e' la definzione che si e' data, come lui, uno che ha scritto piu' di 500 pezzi - i miei preferiti, da convinto ateo, sono e restano Il cielo e La pace sia con te - non credo asssolutamente che debba preoccuparsi. Ci conosciamo da 50 anni e credo, e dico, che non necessitasse, onestamente, le parole di tanti altri. Che spero vengano estirpate nello concertoo da vivo. Sin da ragazzo Zero ha sempre centrato gli obiettivi che si prefiggeva. E anche ieri ha mesmerizzato i presenti al Campidoglio e chi seguiva la conferenza-stampa su Zoom. Stramaledetta diavoleria. Mai, mai, mai banale. Mai confronti e mai polemiche. Solo lui. E l'amore immenso per i fans. E l'amore che loro nutrono per lui. Unico esempio nel momdo dello spettacolo italiano. E figuriamoci cosa saranno i concerti romani di fine settembre. 23/24/25 e 30 settembre al Circo Massimo, la prima volta nella sua cinquantennale carriera. In scena i brani di Atto di fede e dei tre album precendenti, Zerosetanta. Credo, e spero fortissimamente, che riprenda il tutto, come fece per Zerovskij all'Arena di Verona, per un lungo dvd. E offra sorprese. Che dire di piu'?  Ne riparlero' domani. Ciao Ni'.

Stasera la mia Roma giochera' a Bodo in Norvegia contro il Bodo Glimt. La prima e unica partita giocata li' fini' 6 a 1 per i norvegesi. Per la trasferta non sono partiti Veratout, sostituito 14 volte dopo che l'anno scorso era stato il capocannoniere della squadra, e "il giovane talento giallorosso" oppure "un patrimonio del calcio italiano" Zaniolo. Col quale Mourinho Felix, cattolico fervetissimo tanto da farsi intevistare lungamente da L'Osservatore Romano, voleva "fare grandi cose" e che, invece, ora non gioca quasi piu'. Non male per un tatuatissimo 23enne che, sono parole del direttore generale Tiago Pinto, "non so se rientri nei piani della Roma". Nel frattempo, come benvenuto, un tifoso norvegese ha tirato una palla di neve, schivata, allo "special one" che non l'ha presa, giustamene, bene. Malo presagio. E se stasera la Roma verra' presa di nuovo a pallonate, ma non di neve? Ah, saperlo.

Sara' una risata che li seppellira'.  

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