Wednesday, 8 June 2022
Torna James Bond
Torna James Bond
Dopo tante notizie inesistenti una Notizia. With a mind to kill - con una mente per uccidere - e' il terzo libro che ha protagonista James "007" Bond scritto da Anthony Horowitz. Gli eredi di Ian Fleming per anni hanno scelto scrittori diversi, uno peggio dell'altro, per perpetuare le avventure del comandante Bond poi hanno capito, finalmente, che "squadra che vince non si cambia" e quindi eccoci al terzo libro firmato da Horowitz, scrittore acclamato e molto versatile. Horowitz, conservatore per una volta ma non piu' dopo l'avvento di Jonhson, stavolta ha messo Bond ancora contro la SMERSH, specificatamente contro il terribile Colonnello Boris. Come Jonhson. Si prevede adronalina, tanta, come quando Horowitz scrive le storie di spionaggio, per ragazzi, del giovane Alex Ryder o i suoi libri polizieschi, tutti godibilissimi. Per capire che tipo e' va ricordato che ha scritto i primi episodi - ora sono arrivati a 180 - di Midsumer's Murders, in Italia noto come L'ispettore Barnaby. E Foyle's war, storie poliziesche ambientate in Inghilterra prima, durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale. Vederle alla tv italiana? E i superagenti che direbbero? Quanto ci guadagnerebbero? E il direttore generale? Il mondo tutto?
Non ci voleva. Un tradimento. No, non di una donna o di un uomo. Di uno scrittore che ho amato molto. Letto e regalato. Uno scrittore che mi ha fatto arrabbiare, perche' parlava delle dttature militari sudamericane, e fatto sbellicare dal ridere, prenso subito a La zia Julia e lo scribacchino e Pantaleon e le visitatrici. Mario Vargas Llosa, peruviano, unico premio Nobel vivente sudamericano, ha concesso una lunga intervista in cui, alla domanda su chi vorrebbe che vincesse le elezioni brasiiane di ottobre, si e' schierato apertamente per Joao Bolsonero contro l'ex presidente Luis Inacio Lula da Silva scatenando ira ovunque. Ha accusato Lula e il suo governo di ogni nefandezza, ha sputato veleno su di lui e chi gli e' succeduto, l'ex guerrigliera Wilma Roussef, ma non ha detto una parola sull'endemica corruzione di Bolsonero e il suo governo-fantoccio. Lula, riconosciuto colpevole di reati, ha scontato 4 anni di prigione, la Roussef e' ancora dentro, ma Vargas Llosa ben si e' guardato dal dire che da mesi Bolsonero spinge i brasiliani a comprare armi - ne ha liberalizzato la vendita - perche' a ottobre teme di essere battuto e punta a fare un golpe. Ovviamente, sanguinosamente militare. E pensare che sono cresciuto con lui e con la letteratura sudamericana. No, sono proprio figlio dell'argentino Jorge Luis Borges. Che era conservatore - il Letterato del Mondo Intero - e poi cieco, mentre il poeta cileno Pablo Neruda era comunista. Meglio, stalinista.
La possente Italia di Roberto Mancini batte l'Ungheria - pensate, l'Ungheria - e GGI e GGSI, cioe' la stampa, sempre pronta a saltare sul carro, o carretto o carrettino, del vincitore, si spertica in lodi per i giovanissimi azzurri. Tutti a dire "se ci fossero stati loro dall'inizio saremmo in Quatar". "Ciuffettino" ha fatto, cocciutamente, altre scelte e adesso se qualcuno, cortesemente, ci manda una cartolina...
Sara' una risata che li sepppellira'.
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